L’osservatorio astronomico sfrattato, il Vst “Paolo Maffei” cerca una nuova casa

Gli astrofili del Gap di Pesaro al Very small telescope a Coldelce
di ANNALISA GODI

URBINO – A.A.A. osservatorio astronomico cerca casa.

Entro un anno il telescopio del Vst “Paolo Maffei“, del Gruppo astrofili pesarese (Gap), dovrà sgombrare dal terreno che lo ospita da sei anni a Coldelce, sulle colline tra Pesaro e Urbino. A imporlo è la società proprietaria del terreno, che ha deciso di rescindere il contratto di comodato d’uso ben 11 anni prima della scadenza.

“Da quando è arrivata la raccomandata che ci informa della rescissione del contratto – confida al Ducato Carlo Gelsi, uno dei tre soci fondatori del Gap – nessuno ha più avuto il coraggio di andare all’osservatorio”. Una delusione personale per tutti i 35 soci astrofili.

Osservazioni scientifiche e divulgazione

Per costruirlo è servito tanto impegno, soprattutto economico: i membri del gruppo hanno finanziato il progetto, nato nel 2016, con fondi personali e denaro raccolto dalle loro attività di divulgazione, raccogliendo in tutto 20 mila euro.

Il fiore all’occhiello dell’osservatorio è il telescopio di 35 cm di diametro, uno degli ultimi costruiti da Gianfranco Marcon, figlio di Virgilio, fondatore del primo laboratorio italiano a realizzarli.

L’osservatorio raccoglie anche dati per progetti di ricerca sia nazionale che internazionale: monitora il transito degli esopianeti (pianeti che non appartengono al Sistema solare), partecipa alla ricerca delle supernove extragalattiche (stelle che esplodono in altre galassie) e al progetto Prisma, una rete di “all-sky camera” per monitorare le meteoriti e i piccoli oggetti che entrano nell’atmosfera per poi recuperarli e studiarli.

Foto del Gruppo astrofili pesarese

Le attività del Gruppo astrofili non si ferma qui, infatti organizza serate di osservazione in cui i volontari mostrano ai partecipanti i corpi celesti, spiegano il loro moto nel cielo, e la storia delle costellazioni. Poi fanno attività nelle scuole, dove portano i telescopi con cui fanno vedere il cielo ai ragazzi.

Gelsi nota che “i giovani sono molto interessati all’astronomia, alcuni di loro sono entrati a far parte del nostro gruppo e abbiamo notato che quando spiegano ai loro coetanei sollevano molto più interesse. I ragazzi sanno interessarsi anche ad altre cose oltre allo smartphone”.

Foto del Gruppo astrofili pesarese

Un nuovo spazio (buio) per l’osservatorio

La sigla Vst dell’osservatorio sta per “Very small telescope” (in contrapposizione al gigantesco Very large telescope in Cile, uno dei più grandi del mondo): il capanno occupa circa 15 metri quadrati. Il Gap ora cerca un nuovo posto dove poterlo trasferire.

La priorità è sistemarsi lontano dalle luci delle città: “Ci serve un posto buio – afferma Gelsi – dove si possa montare la struttura prefabbricata e si possa fare una base di cemento che sostenga la colonna per il telescopio dal peso di circa 80 chili. Cerchiamo anche uno spazio che possa diventare un punto di ritrovo per noi”.

L’osservatorio è l’unico presente tra Pesaro e Urbino, la cui sopravvivenza fino ad ora è dipesa dagli sforzi personali dei soci, che non solo hanno impegnato le loro risorse economiche, ma diventano tuttofare e si improvvisano elettricisti, fabbri, falegnami, tutto quello di cui c’è bisogno.

“L’unico aiuto pubblico che riceviamo – spiega Gelsi – è lo spegnimento gratuito dell’illuminazione nella zona attorno a dove avviene l’evento di divulgazione”.

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