di MARIA CONCETTA VALENTE
URBINO – Chiamate “anonime e degeneranti” sono arrivate alla mamma di Riccardo Branchini – il 19enne di Acqualagna scomparso dal 13 ottobre – e alla legale della famiglia Elena Fabbri, è la stessa legale a rivelarlo al Ducato, aggiungendo di aver già sporto due denunce in Procura.
“Purtroppo ieri la situazione è degenerata”, riferisce al Ducato l’avvocata. “Una quantità sterminata di chiamate”, difficili da quantificare, dall’alba fino al cuore della notte. “Sono iniziate dopo la puntata di Chi l’ha visto? di mercoledì 23 ottobre”, racconta Fabbri. “C’è chi finge di essere Riccardo, chi chiede dei soldi e chi al telefono fa delle urla strazianti come se gli stessero facendo del male. Alcuni utilizzano anche un simulatore vocale per generare la voce di un bambino”.
Per la legale si tratta di un gruppo coordinato di persone: “Agiscono tutti nella stessa modalità, guidati da una persona che fa telefonate più gravi con l’anonimo. E poi 50/60 con i numeri visibili”. Alla minaccia di Fabbri di proseguire con la denuncia si giustificano tutti allo stesso modo: “Ho sbagliato numero, ho composto numeri a caso, ha chiamato mio figlio o mio fratello più piccolo. Ho addirittura pensato che fosse una sfida sui social”.
“È particolarmente stressante per la famiglia – dice l’avvocata -. Può immaginare una mamma a cui è scomparso il figlio ricevere chiamate del genere. L’ho trovato abbastanza inquietante e sgradevole”. Per questo Fabbri ha sporto già due denunce alla Procura e riferisce al Ducato che ne farà un’altra.
Sul fronte delle segnalazioni, ieri ne è arrivata un’altra da Pesaro: “Alcuni indizi, però, hanno fatto capire che non si trattava di Riccardo, purtroppo – continua l’avvocata, che aggiunge – Anche alla trasmissione Chi l’ha visto? ne sono giunte altre. Mercoledì il caso tornerà in diretta su Rai3″.