di LAURA NASALI e MARIA CONCETTA VALENTE
URBINO – “Domani andremo in prefettura per formalizzare la richiesta di svuotare la diga della Gola del Furlo”. Lo rivela al Ducato l’avvocata Elena Fabbri, legale della famiglia di Riccardo Branchini – il 19enne di Acqualagna scomparso dalla tarda sera del 12 ottobre -.
“La risposta ce l’abbiamo lì (nella diga, ndr.)”, dice la mamma Federica Pambianchi in un’intervista a VeraTv, condivisa da lei sui social. La donna chiede “che vengano riprese le ricerche, soprattutto nelle tre grotte che ci sono sott’acqua”. Zone finora non perlustrate perché – continua la madre – “mi hanno spiegato che era molto pericoloso: c’è tanta corrente e molta acqua che risucchierebbe chiunque. Hanno provato anche con un robot ma a quanto pare è stato risucchiato anche lui”. L’operazione non richiederebbe molto tempo, “un giorno e mezzo, massimo due”, dice la mamma speranzosa: “Ma finora l’autorizzazione non è stata accettata. E questo è un problema grosso”.
Per i familiari, quindi, bisogna continuare a cercare nel luogo in cui domenica 13 ottobre è stata trovata l’auto di Riccardo con dentro il cellulare, il portafoglio con i documenti e alcuni vestiti. “Bisogna andare in quelle tre grotte – ribadisce – Perché se lui non si trovasse lì potrebbe essere scappato altrove. Altrimenti…”, sospira e fa una pausa di silenzio. Parole e scenari che non si possono neppure pronunciare. “Spero con tutto il mio cuore non sia così”.
Chiude con un appello, l’ennesimo, ad occhi chiusi, senza guardare mai in camera: “Se mi dovesse sentire, voglio che sappia che mi manca da morire. Sto malissimo senza di lui. Sa che qualunque cosa sia successa, io sono disposta a comprenderlo, parlarci e anche ad aiutarlo. Non so quale problema avesse, ma io devo aiutarlo. Devo. Altrimenti starei male. Non deve avere paura di tornare a casa, troverebbe solo tanto amore per lui. Anche il babbo lo sta cercando ovunque, disperato”.
È trascorsa un’altra settimana senza Riccardo e volge a conclusione “un giorno senza alcuna segnalazione”, riferisce Fabbri.