Di MARTINA TOMAT
URBINO – Una finestra tra le stelle, anche quelle Usa. Tra le opportunità a disposizione degli studenti dell’Università di Urbino c’è quella di collaborare a ricerche per la Nasa o di catapultarsi virtualmente negli Usa grazie alla convenzione con il Centro studi americani di Roma, che permette di usufruire in presenza o online di una della biblioteche più importanti del mondo sugli Stati Uniti: una collezione di 50.000 testi.
Ricerche per le missioni spaziali
La Nasa non è così lontana da Urbino. Anche se a dire la verità le missioni a cui l’Università di Urbino prende parte fanno soprattutto capo all’Agenzia spaziale europea (Esa), con l’ente americano sullo sfondo. “Per esempio in Lisa, la missione che sarà lanciata nel 2035, gli americani sono junior partner e si occupano degli hardware” racconta Catia Grimani, professoressa di Fisica associata, nella squadra di ricerca Uniurb e dal 2012 al lavoro anche con la Nato. “Questa attività di collaborazione va avanti da 21 anni. Al momento lavoriamo su due fronti: Solar Orbitar e Lisa, a entrambi partecipa anche l’istituto fisico nucleare (Infn) di Firenze. Prima siamo stati alle prese con Lisa Pathfinder, la missione che è servita per testare le attrezzature della missione principale”.
L’obiettivo di Lisa è creare il primo osservatorio spaziale di onde gravitazionali di bassa frequenza, ovvero quelle increspature nello spazio-tempo prodotte dall’accelerazione di oggetti molto massicci, come i buchi neri che si avvicinano e si fondono. Solar Orbitar, lanciata nel 2020, studia invece come il Sole crea e modifica l’eliosfera interna: “Approfondiamo l’effetto delle particelle di alta energia sulle immagini della corona solare. Questa è lo strato più esterno dell’atmosfera solare ed è visibile solo con le eclissi, noi le generiamo artificialmente col coronografo Metis, strumento tutto italiano”.
Oltre alla professoressa Grimani collaborano alle missioni anche studenti Uniurb di oggi e ieri. Possono partecipare ingegneri, fisici e informatici: “Ma per la maggior parte sono informatici. Un ragazzo, Andrea Persici, ora è laureando magistrale al Politecnico di Milano: lui per esempio ha vinto uno stage di sei mesi all’Agenzia spaziale europea a Madrid con la tesi che ha fatto con noi. Ora siamo in 3-4. Non abbiamo orari ma tanta passione: a me per esempio, piace con il mio lavoro aggiungere un tassello di conoscenza che nei libri ancora non c’era” racconta con emozione. Altri nomi sono Michele Fabi (tecnico informatico UniUrb) e Federico Sabbatini (ex studente di informatica Uniurb, ora dottorando, dal prossimo mese assegnista di ricerca dell’Infn) eMattia Villani (fisico, assegnista di ricerca UniUrb per 6 anni fino allo scorso giugno).
Convenzione Centro studi americani
Una biblioteca smisurata, in cui ci si può perdere tra i 50.000 testi, tutti a sfondo Usa. La convenzione col Centro studi americani di Roma, attiva dal 2022, e appena rinnovata per un biennio, permette di attingere a tutto il materiale fornito anche online dall’istituto di studi sugli Stati Uniti, uno dei più prestigiosi in Europa.
La sede è a Roma, nel seicentesco palazzo Mattei. Qui ce ne è per tutti i gusti, per approfondire qualsiasi tema. Testi, antichi e moderni, sulla storia, la letteratura e la cultura americana. “Una grande occasione per i nostri studenti che trovano materiale prezioso anche per le tesi e per approfondire varie tematiche. Inoltre, quando si trovano nella capitale, possono andare di persona al centro, utilizzando i suoi spazi e partecipando alle attività proposte”.
All’appello non mancano infatti seminari, convegni, lezioni di qualificati esperti italiani e americani sui temi più attuali della politica e dell’economia internazionale, incontri con esponenti del mondo letterario, giornalistico, artistico, cinematografico statunitense. Spazio anche a mostre, proiezioni cinematografiche, concerti. presenti anche i podcast: nell’ultimo, tra gli altri temi, si parla dell’impatto che la candidata democratica Kamala Harris potrà avere sui giovani e sulle donne elettori. Una moltitudine di stimoli dunque che aprono una finestra sull’America, facendola apparire meno lontana.