di ANNALISA GODI
URBINO – “Quando arrivavi in negozio, la signora Maria ti accoglieva sempre con il sorriso, si illuminava”, racconta Maria Giannotti, una cliente dello storico negozio fermignanese Centro mode Cappuccini. La proprietaria dell’attività, Maria Cappuccini, è morta improvvisamente lunedì 4 novembre all’età di 87 anni, dopo averne passati 60 a vestire Fermignano e i dintorni.
Dalla stanza in una via laterale alle vetrine di via Kennedy
“Mia madre era di Sant’Angelo in Vado. Dopo aver sposato mio padre si è trasferita a Fermignano e ha aperto la sua prima bottega nel 1964: si trovava in una stanza su una via laterale di Calpino”, racconta il figlio Gabriele Bartolucci, che dal 1988 lavora in negozio. “Aveva imparato il mestiere di sarta dalle sue zie”.
All’inizio vendeva per lo più biancheria intima, fazzoletti, calzini e maglioni, faceva anche piccole riparazioni sartoriali. Innamorata di questo lavoro, con impegno, negli anni ’70, ha portato il negozio in un posto più grande, ampliando la scelta per i suoi clienti fino a proporre il primo abito da sposa.
Le tante vetrine di un locale in via Kennedy 44, però, hanno sempre attirato l’attenzione di Maria, che sognava di portare lì la sua attività. Un sogno che si è realizzato nel 1983, quando è nato il Cappuccini centro mode. Sempre al passo con la moda, il negozio proponeva articoli all’ultimo grido di firme italiane e non. La ricerca costante dei capi ha avvicinato il figlio Gabriele all’attività di famiglia: “All’inizio mi portava a scegliere le collezioni assieme a lei, così mi sono innamorato anche io di questo lavoro”.
Nel 1990 l’apertura di un negozio dedicato solamente agli abiti da cerimonia che negli anni ha avuto grande successo. Maria ha vestito generazioni di sposi: se prima aveva vestito le nonne, ora arrivano le nipoti. Il terzo negozio ha visto la luce nel 1995: si tratta del piccolo outlet di via Kennedy 10, a pochi passi dal numero 44.
Uniti nelle difficoltà
Anni bellissimi ma non senza difficoltà, che a volte non facevano dormire Maria. Da ultimi gli anni della pandemia, con le aperture a intermittenza dipendenti dai colori giallo, arancione e rosso attribuiti ogni due settimane alla provincia. A tenere in piedi l’attività è stata l’unione e la tenacia della famiglia.
“A mia madre piaceva soddisfare le esigenze dei clienti, sempre diverse e sempre con il sorriso”, racconta Gabriele. Un’eredità di gentilezza e professionalità di cui le persone attorno a Maria si fanno testimoni.