Riccardo Branchini: la diga non si svuota. Guide ambientali alla ricerca del ragazzo

di LAURA NASALI e MARIA CONCETTA VALENTE

URBINO – È passato quasi un mese dalla scomparsa di Riccardo Branchini, il 19enne di Acqualagna sparito il 13 di ottobre. Oggi la Prefettura ha deciso di non accogliere la richiesta dei genitori del ragazzo di svuotare la diga del Furlo, zona nella quale era stata ritrovata la macchina del giovane subito dopo la sua scomparsa.

“Ci siamo riuniti con le componenti del sistema di protezione civile insieme ai soggetti preposti alla gestione della diga e ai sindaci. Tutti insieme siamo giunti alla conclusione che lo svuotamento totale della diga non si potrebbe avere perché, nell’invaso, entra l’acqua del fiume Candigliano” spiegano dalla Prefettura.

Il rischio sarebbe troppo alto per gli operatori coinvolti nelle ricerche. In questo periodo dell’anno infatti sono molto frequenti le piene dei corsi d’acqua. Il fondo della diga inoltre è melmoso e come spiega la Prefettura “non si avrebbe mai la certezza di averlo controllato tutto” quindi, sommando questo ai rischi concreti che potrebbero insorgere la decisione è stata quella di non svuotarla.

La richiesta dei genitori

Federica Pambianchi e Tommaso Branchini, i genitori di Riccardo, avevano chiesto che la diga venisse svuotata per riuscire a controllare anche quelle zona impossibili da raggiungere per la forte corrente, in particolare tre grotte che subacquee.

“La madre è rimasta dispiaciuta da questa decisione della Prefettura perché sarebbe stato molto utile per mettere un punto. Avremmo potuto avere davanti un epilogo terribile o scoprire che Riccardo non è lì, aiutando così le indagini” spiega l’avvocata della famiglia Elena Fabbri.

I genitori hanno deciso quindi di coinvolgere delle guide ambientali per cercare Riccardo in tutta la zona che circonda la Gola del Furlo per essere certi che non sia lì. “Siamo una squadra di una decina di persone. Batteremo tutti i sentieri per continuare a dare speranza al padre e alla madre dopo il no allo svuotamento della diga. Controlleremo anche i ruderi e le case vecchie di questi monti per accertarci che Riccardo non si sia nascosto in quelle zone” spiega una delle guide coinvolte nelle ricerche.

La scomparsa

Il ragazzo è scomparso nella notte di sabato 12 ottobre, dopo aver passato la serata in compagnia di alcuni amici. La macchina ritrovata accanto alla diga del Furlo ha fatto pensare a un gesto estremo. Da quel momento sono iniziate ricerche sia in acqua che via terra. Nel corso delle settimane sono state tante le segnalazioni (anche di mitomani) arrivate sia agli agenti che alla legale della famiglia ma di Riccardo ancora non c’è traccia.

Nonostante tutto i genitori non si arrendono. “Io non mi fermo qui, a costo di impegnarci una vita mio figlio lo cercherò per sempre” ha scritto oggi la madre in un post.

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