Di ANDREA BOCCHINI
URBINO – L’Università degli studi di Urbino Carlo Bo è il primo ateneo marchigiano a siglare un patto di collaborazione, con la onlus Plastic Free, contro l’inquinamento da plastica. Il documento, rinnovabile e della durata di tre anni, è stato firmato ieri dal rettore Giorgio Calcagnini e il presidente di Plastic Free Luca De Gaetano. L’obiettivo è quello di “creare un canale di comunicazione diretto tra le parti per unire le forze nella salvaguardia del pianeta dall’inquinamento da plastica”. Ma mentre la maggior parte dei municipi marchigiani ha un referente territoriale (e comunale) che mantiene i rapporti con la onlus, a Urbino manca. Virtuosa l’Università meno l’Amministrazione.
Il patto
“L’attività prioritaria di questo patto è quella di proporre una serie di eventi, di reciproca collaborazione, sulla sensibilizzazione dell’inquinamento da plastica”, spiega al Ducato la professoressa Elena Viganò, prorettrice Uniurb alla Sostenibilità e valorizzazione delle differenze. Ma la principale difficoltà è la mancanza di “un referente territoriale su Urbino”: “Si tratta di una persona che si occupa di organizzare eventi e mantenere i rapporti con la Onlus”, continua. “Le iniziative sono tante, ma per realizzarle anche solo a livello comunale, sia per quanto riguarda il coinvolgimento di persone sia per cose più semplici come una comunicazione spiccia, serve un referente”.
Ma per l’Uniurb, il patto con Plastic Free non è una prima volta: “Li abbiamo conosciuti alcuni anni fa e il 5 ottobre scorso abbiamo organizzato insieme un’attività di clean-up e river litter monitoring (passeggiata ecologica) lungo il fiume Chienti”. E l’impegno, sottoscritto nero su bianco, guarda al futuro: “Stiamo da tempo cercando di sostituire le bottiglie in plastica con dei distributori. Le vorremmo togliere dall’ateneo”. L’idea sarebbe anche “quella di organizzare degli appuntamenti annuali in cui si riescano a realizzare attività mirate su tematiche ambientali”, conclude Viganò.
Ateneo virtuoso
“Nelle Marche, l’Università di Urbino è il primo ateneo marchigiano con cui riusciamo a collaborare”, dice al Ducato Leonardo Puliti, referente regionale Plastic Free Marche e Umbria. Eppure “la mancanza di un referente comunale è un vero peccato: stiamo parlando di una realtà in cui essendoci l’Università si potrebbero fare dei percorsi più completi per sensibilizzare la cittadinanza (e i suoi studenti) sul tema ambientale”. E Urbino non è la sola: “Nelle Marche siamo più o meno 50 ma mancano referenti a Senigallia, Civitanova, Macerata, Fabriano e Tolentino (per quanto riguarda i grandi comuni)”.
Mentre tra i comuni marchigiani virtuosi, quelli che hanno ricevuto il riconoscimento Plastic Free nel 2024, adottando una serie di misure volte a migliorare il proprio territorio per il bene dell’ambiente e delle future generazioni, sono solo sei: “Ancona, Agugliano, Polverigi, Osimo, Fermo e Pesaro”, evidenzia Puliti.
E sui percorsi di avvicinamento alla cittadinanza a temi ambientali, Puliti spiega: “Facciamo opere di sensibilizzazione nelle scuole (primarie, medie, superiori e università), organizziamo passeggiate ecologiche (clean-up) e cerchiamo di coinvolgere i comuni verso tematiche ecologiche per far ottenere loro un riconoscimento plastic free”, conclude. “Ma naturalmente per rientrarci le amministrazioni dovrebbero rivedere alcune pratiche e riallinearsi su alcuni temi, come ad esempio una migliore gestione dei rifiuti”.