di LAURA NASALI, MARTINA TOMAT e MARIA CONCETTA VALENTE
URBINO – Il caso di Riccardo Branchini è tornato ieri sera in diretta nazionale su Chi l’ha visto?. Nella puntata la madre del diciannovenne di Acqualagna ha raccontato della lettera di addio, come aveva rivelato Il Ducato: a trovarla sarebbe stato il cugino. Un altro elemento chiave discusso nello studio di Rai 3 è quello del gap orario di due ore dall’uscita di casa di Riccardo al suo arrivo con l’auto alla diga del Furlo.
Nelle scorse settimane non erano mancate le segnalazioni di possibili avvistamenti del ragazzo concentrati nel Veneziano. Svanisce una delle speranze per i genitori. Uno dei giovani ripetutamente avvistato di per certo non è Riccardo. A dare ancora fiducia ai familiari è la foto di un pedone intento a fare autostop che sembra assomigliare al diciannovenne.
La lettera trovata dal cugino
Sopra la lettera di addio ritrovata dal cugino nella cameretta di Riccardo c’era un altro foglio con un angolo strappato. La parte mancante sembra essere proprio quella utilizzata dal giovane per scrivere il messaggio “buona vita” all’amico Davide. Il cugino incuriosito da questo particolare ha trovato la lettera e l’ha consegnata ai carabinieri.
Del contenuto il giovane avrebbe letto solo una frase “Con o senza Riccardo”. Per la zia del ragazzo questo sarebbe un messaggio che potrebbe infondere fiducia. “Quel ‘con’ significa presenza e dà speranza”. I genitori invece non avrebbero avuto modo di leggere le parole del figlio. La lettera al momento è sotto sequestro della Procura di Urbino. Come spiega la legale Elena Fabbri “è aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio contro ignoti, cioè con nessuna persona indagata”.
La direzione dell’auto e il gap orario
Confermato il gap di oltre due ore tra il momento in cui Riccardo è uscito da casa e il suo probabile arrivo alla diga della Gola del Furlo. Il ragazzo è uscito di casa a 00:14 mentre il guardiano ha sentito oltre al rumore dello sbattere della portiera anche l’avvicinarsi di un’ auto verso le 02:30. “La vettura era lasciata col muso nella direzione di casa come se arrivasse da Fossombrone, quindi Riccardo, una volta uscito di casa, potrebbe non essersi diretto immediatamente alla diga” spiega il padre Tommaso Branchini.
Ad attirare l’attenzione di una delle zie del ragazzo invece la cintura ritrovata nell’auto del giovane. “Mi ha colpito molto perché era disposta sul sedile del guidatore quasi a forma di cerchio”. Subito dopo ha ripreso la parola la madre ribadendo la sua volontà di svuotare la diga per essere certa che Riccardo non sia proprio lì sotto. L’avvocata Elena Fabbri, dopo il no della prefettura, sta cercando nuove soluzioni percorribili: “Ho trovato dei macchinari che vanno sott’acqua e possono vedere cosa c’è”.
“Non è Riccardo”
Anche sul fronte delle segnalazioni ieri sera sono arrivate delle novità. Il ragazzo nei pressi di Venezia non è Riccardo. A segnalarlo la nonna dello studente scambiato per il diciannovenne di Acqualagna.
Ad alimentare la speranza di familiari però rimane la foto di un giovane con un giaccone verde avvistato mentre faceva autostop a Dolo, in provincia di Venezia. “Gli somiglia ma le mani sono troppo grosse” dice la madre di Riccardo. Per il padre invece non è lui ma la sua speranza di rivedere il figlio non si affievolisce.