Di CHIARA RICCIOLINI
URBINO – Si resta col fiato sospeso e incerti guardando al futuro della ferrovia Fano-Urbino, smarriti tra promesse di riqualificazione e nubi burocratiche. Il tema è tornato centrale dopo il recente dibattito in Consiglio comunale a Fano, dove ieri la maggioranza guidata dal sindaco Luca Serfilippi ha bocciato la mozione che proponeva un progetto per sostituire l’ex ferrovia con mezzi di trasporto pubblico sostenibile da affiancare a una ciclovia. La discussione ha messo in luce divisioni tra chi sogna un ripristino ferroviario, come l’amministrazione comunale e l’opposizione di Urbino e chi punta a soluzioni alternative, come la rappresentanza fanese.
Le posizioni politiche
Giorgio Ubaldi, segretario del Partito Democratico di Urbino, si è espresso a favore della riapertura della tratta come metropolitana di superficie per collegare Urbino a Pesaro, proposta che era stata presentata dal rettore dell’Università di Urbino Giorgio Calcagnini: “Sarebbe una soluzione ideale per studenti, turisti e cittadini, con collegamenti veloci verso la costa e altre aree interne”, ha dichiarato. Ubaldi ha anche sollecitato chiarimenti sullo studio di fattibilità commissionato nel 2018 dalla Regione Marche e mai reso pubblico, un’analisi costata 1 milione e 350 mila euro di fondi pubblici. “Stiamo verificando che fine ha fatto questo studio che ci è costato un sacco di soldi”, ha commentato.
Il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, ha segnalato l’importanza di preservare la ferrovia come infrastruttura turistica. “Solo grazie a Vittorio Sgarbi, è stata reinserita nell’elenco delle tratte turistiche”, ha ricordato, aggiungendo che il ripristino potrebbe favorire sia la mobilità locale sia il turismo. “D’altronde anche le grandi città hanno i tram di superficie che attraversano le città e sono compatibili”. Ma lo studio sulla fattibilità deve saltare fuori: “Bisogna sapere cosa c’è nello studio, noi siamo a favore della discussione sui fatti, sulla verità”, conclude il sindaco
Tra i principali ostacoli al ripristino, le abitazioni sorte lungo il tracciato e i possibili disagi alla viabilità dovuti al ripristino dei passaggi a livello. Il sindaco Serfilippi ha dichiarato che lo studio di fattibilità sarà reso pubblico solo quando sarà ultimato, senza fornire ulteriori dettagli sui tempi.
La tratta è stata inserita tra le ferrovie turistiche nazionali, una scelta che potrebbe limitarne l’uso a fini turistici. Ma a Urbino ci sono speranze più ambiziose: molti sostengono che potrebbe diventare parte di un sistema di trasporto regionale più ampio, che colleghi Urbino alla costa e a Roma. “Una metropolitana di superficie sarebbe una svolta per l’economia locale,” ha ribadito Ubaldi.