Di ANDREA BOCCHINI
URBINO – Un mese e dieci giorni di reclusione per condotta violenta, ma assoluzione per danneggiamento. La sentenza è stata pronunciata questa mattina dalla giudice Benedetta Scarcella nei confronti di M.C., cittadino urbinate, e i fatti risalgono al 7 dicembre 2019. L’uomo dovrà anche pagare 350 euro di risarcimento.
“L’imputato impediva lo svolgimento dei lavori che dovevano essere fatti sulla strada in cui risiede”, dice al Ducato la pubblico ministero Enrica Pederzoli. Non solo. “M.C. avrebbe anche messo in atto delle condotte violente nei confronti del direttore ai lavori e degli altri operai lì presenti, impedendo loro di lavorare e affermando che stavano allargando troppo la strada”. Poi le minacce: “Il geometra Pazzaglia (direttore dei lavori) ha raccontato in aula che l’imputato, arrivato sul cantiere, è venuto verso di lui, minacciandolo”, ha aggiunto la pm. Pederzoli aveva chiesto per l’imputato una condanna a otto mesi.
In aula era presente anche l’imputato, affiancato dall’avvocato di fiducia Gianluca Sanchini: “L’unico che può dirci che cosa sia successo è il direttore ai lavori, il geometra Pazzaglia – anche lui presente in aula – che ha fatto la denuncia. Vi assicuro, però, che non c’è mai stata da parte dell’imputato l’intenzione di utilizzare violenza o addirittura minacce nei confronti del Pazzaglia o di altre persone. M.C. si è limitato a protestare e non ha ostacolato i lavori”, ha spiegato la difesa. Poi concludendo: “Chiedo l’assoluzione per entrambi i capi di accusa”.
Parte civile, quella del geometra Pazzaglia, rappresentata dall’avvocato Ruggeri: “M.C. ha messo in esercizio una condotta violenta e poi c’era anche l’altro capo di imputazione – da cui l’imputato è stato però assolto – quello di danneggiamento perché ha buttato giù un cartello stradale”.