Oliviero Toscani e il premio ricevuto dall’Accademia di Urbino. L’ex direttore: “Dimostrò enorme gratitudine”

Il fotografo Oliviero Toscani
Di ANDREA BOCCHINI

URBINO – Figura iconica della fotografia contemporanea e della comunicazione visiva. Oliviero Toscani, nato il 28 febbraio 1942 a Milano, è morto, questa mattina, all’età di 82 anni, all’ospedale di Cecina (Livorno) dove, dal 10 gennaio scorso era ricoverato a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni. Tanti i premi vinti nel corso della sua carriera: quattro volte il Leone d’Oro al Festival di Cannes, due volte il gran premio d’Affichage, il gran premio dell’Unesco, il premio Creative hero della Saatchi & Saatchi e numerosi premi degli Art Directors Club di tutto il mondo. Tra questi, però, ce n’è anche uno che lega il grande maestro della fotografia alla città ducale. Si tratta del premio Il Sogno di Piero che l’Accademia di Belle Arti di Urbino gli ha conferito nel 2009.

Il Ducato ha raggiunto al telefono l’ex direttore dell’Accademia – dal 2000 al 2010 e dal 2014 al 2020 – e critico d’arte Umberto Palestini che ci ha raccontato il ricordo di quel giorno: “È venuto a ritirare personalmente il premio e si è comportato, come al solito, con grande entusiasmo dimostrando enorme gratitudine verso gli studenti”. Un momento che Palestini definisce “partecipato e bello. La sua energia è stata notevole come sempre”, ha aggiunto.

Fu proprio Palestini ad istituire il premio nel 2002 che venne consegnato nel corso degli anni (fino al 2015) a personalità illustri del mondo della cultura e dell’arte. Insieme a Toscani, nel 2009, vennero premiati anche il generale di corpo d’armata dei carabinieri Pio Alferano; l’artista Enzo Cucchi; lo scultore, pittore e incisore Ivan Theimer; l’architetto Lelio Oriano Di Zio e l’imprenditore Daniele Kihlgren. “La cosa curiosa è che tutti i premiati hanno cercato di fare cose importanti e meravigliose per la cultura”, continua Palestini. “Kihlgren, ad esempio, aveva realizzato il grande complesso che, una volta restaurato, aveva retto al terremoto dell’Aquila del 2009”.

Su delle possibili precedenti visite di Toscani a Urbino, Palestini non ricorda, però “penso che non abbia avuto altri premi da parte della città ducale e dall’università”. Poi conclude: “Quello che ricordo con maggior piacere è la sua emozione, mentre per l’Accademia è stato un momento molto importante. Lui era felice e noi altrettanto per la sua grande disponibilità e gratitudine dimostrata”.

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