di CARLA IALENTI
URBINO – I primi cittadini della provincia di Pesaro e Urbino tornano a parlare di sanità a cinque anni dall’ultimo incontro. Questa mattina al Collegio Raffaello di Urbino durante la Conferenza dei sindaci è stato discusso il nuovo regolamento, ma ancora non è stato approvato. Il direttore generale dall’azienda sanitaria territoriale di Pesaro e Urbino Alberto Carelli ha poi esposto il nuovo atto aziendale. In applicazione della legge di Riforma del sistema sanitario regionalela Conferenza dei sindaci, oggi a porte chiuse, sarà per le successive volte pubblica, dunque aperta a tutti i cittadini. Tra gli argomenti trattati, spiega il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, l’intasamento del pronto soccorso e l’urgenza di uno specifico incontro sui reparti dell’Ospedale di Urbino Santa Maria della Misericordia con più disagi.
La consigliera Micaela Vitri: “Mancano persino le garze”
“Abbiamo chiesto un incontro specifico per discutere dei reparti di Senologia e Oncologia dell’Ospedale di Urbino: qui ci sono maggiori criticità”, ha detto Gambini. Non solo i pazienti malati di cancro, anche ai bambini è negato un reparto efficiente, come denuncia la consigliera regionale Micaela Vitri: “Pediatria è stato accorpato al reparto di Ginecologia e Ostetricia. Avrebbe dovuto riaprire entro il 31 ottobre, ma ad oggi è ancora chiuso. Ci sono evidenti difficoltà di gestione e grandi disagi per i bambini”.
Ma Alberto Carelli, direttore generale dell’Ast Pu smentisce. “Il reparto di Pediatria di Urbino ha ripreso la sua regolare funzionalità già dal 16 novembre, con il ripristino dell’attività negli spazi originari. I due reparti sono tornati separati ed autonomi”.
La consigliera aggiunge che a Chirurgia mancano materiali essenziali: “Spesso non ci sono le garze, per cui vengono chieste alle farmacie ospedaliere”. Nello stesso reparto “i bagni che dovrebbero essere interni, sono, invece in comune, fuori dalle stanze”.
Carelli, però, nega che l’ospedale manchi delle materie prime. “Dal 1° ottobre, è attivo a Gadana, a cinque chilometri da Urbino, un nuovo magazzino che evita proprio disguidi di questo genere e che garantisce adeguate scorte delle forniture ai reparti”, comunica. Un edificio destinato a “fornire farmaci e materiali con ottimizzazione delle giacenze, dei processi e dei costi di approvvigionamento”. Il magazzino, secondo Carelli ottimizza gli spazi nel nosocomio, perché: “ha consentito di liberare spazio all’interno del presidio urbinate”, dice.
Il pronto soccorso, Gambini: “Casi lievi diretti altrove”
Sul pronto soccorso Gambini spiega che “l’obiettivo è evitare il sovraffollamento con codici verdi e bianchi che possono essere indirizzati altrove”. Ma per la consigliera Vitri, il problema parte dalla situazione critica del reparto di medicina. “Dopo la pandemia da Covid i posti letto sono passati da 58 a circa 30”, dice. Sarebbe questo uno dei motivi per cui il pronto soccorso risulta saturo: “Molti pazienti restano al pronto soccorso, in barella, proprio perché non ci sono letti nel reparto di medicina”.
Il direttore Carelli, però nega anche che i posti letto siano dimezzati. “Sono stati aumentati a fine settembre con l’apertura di 5 posti letto di Medicina di Urgenza, estendibili ad 8, strategici per l’accoglienza dei pazienti critici del Pronto Soccorso. L’apertura della Medicina di Urgenza ha comportato un aumento della dotazione di posti letto complessivi dell’Ospedale”.
E sul reparto di Medicina specifica: “I posti letto autorizzati sono 50 e non 58. Quelli attualmente in uso sono 38, a cui vanno aggiunti gli otto posti di Medicina d’Urgenza. In questi giorni, per fronteggiare l’ondata epidemica conseguente al picco influenzale, sono stati attivati i restanti quattro posti letto di area medica e ad oggi siamo al massimo della capienza”. Per un totale di 46 posti letto più quattro aggiunti in questo mese.
Il presidente della Regione senza invito
Alla Conferenza dei Sindaci i primi cittadini sono apparsi “molto entusiasti”, commenta Gambini. “Tra circa 15-20 giorni ci sarà una successiva riunione cui parteciperanno anche i rappresentanti regionali (presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il vicepresidente Filippo Saltamartini, oggi assenti ndr). Ma la consigliera Vitri protesta: “L’atto aziendale presentato oggi non è scritto da Carelli, che è un tecnico. Le scelte sono state prese dalla Regione, perché non erano presenti anche Acquaroli e Saltamartini? In passato i presidenti c’erano sempre, sono loro i responsabili dell’atto”.
Articolo aggiornato al 14 gennaio 2025 alle ore 16.58.