di LAURA NASALI
URBINO – Era dal 2018 che un imprenditore 30enne di Gradara collezionava le sue truffe da centinaia di migliaia di euro, soprattutto sulla Riviera romagnola. La mattina del 28 gennaio sono scattati per l’uomo i sequestri di un’abitazione in via Santo Stefano a Gradara, di una BMW e di un teatro nel centro di Forlì.
Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Ancona dopo la richiesta del questore di Pesaro e Urbino, la dottoressa Francesca
Montereali. Il sequestro ammonta a un totale di cinquecentomila euro.
L’operazione
Le indagini sull’imprenditore sono iniziate sette anni fa. L’uomo era già stato condannato per truffa e atti illeciti ma la pena era stata sospesa, facendo sì che rimanesse a piede libero. A spingere la questura ad indagare erano stati dei movimenti finanziari sospetti.
Gli accertamenti patrimoniali eseguiti dalla divisione anticrimine e dalla squadra mobile hanno mostrato come l’imprenditore avesse commesso nel tempo innumerevoli illegalità, facendo scattare così per l’uomo il codice antimafia.
Gli alberghi della Riviera romagnola
L’uomo, titolare di svariati alberghi in provincia di Rimini, per ingannare le vittime delle sue truffe, approfittava delle ottime recensioni web delle vecchie gestioni dei suoi hotel, grazie alle quali riceveva centinaia di prenotazioni. I malcapitati inviavano all’imprenditore la caparra e alcune volte addirittura tutto l’importo del soggiorno. L’uomo poi, una volta avuti i soldi spariva, lasciando i clienti senza stanza.
I soldi ottenuti dalle truffe venivano poi passati sia su conti italiani che stranieri, oppure collegati a carte di credito ricaricabili, che rendevano difficile o addirittura impossibile rintracciarli.