Di ANDREA BOCCHINI
URBINO – “La causa è rimessa al collegio e la sentenza sarà depositata entro 60 giorni dall’udienza”. Tradotto: un nulla di fatto, oggi, al tribunale di Urbino per la questione del terzo mandato del sindaco Maurizio Gambini. Dunque per la sorte del Gambini ter toccherà aspettare ancora un po’. Sono passate da poco le 13 quando Gambini fa il suo ingresso in aula, accompagnato dal suo avvocato Andrea Guidarelli. Già dentro, al suo posto, il legale a difesa dei quattro cittadini urbinati che hanno presentato il ricorso, Leonardo Guidi. Passano pochi minuti ed entra il collegio (chiamato a decidere): presidente è il giudice Egidio De Leone insieme alla giudice Vera Colella. Mentre, per la Procura della Repubblica c’è Claudio Rastrelli.
La difesa del sindaco
“Oggi le parti hanno discusso e hanno esposto nuovamente le loro opinioni dopo che già erano stati depositati gli atti conclusivi”, ha detto Guidarelli al termine dell’udienza. “Ora aspettiamo la decisione del collegio: si sono presi 60 giorni per arrivare a una sentenza. Non ho nient’altro da dire”, aggiunge. Ma il pensiero del legale, che difende il primo cittadino, è chiaro: “L’iter elettorale è stato seguito correttamente e siamo convinti che anche le norme sono state applicate in maniera corretta”. Quali? “Sono state richiamate le disposizioni approvate all’inizio del 2024, quelle che prevedevano per la città di Urbino, come capoluogo di provincia, l’applicazione dell’articolo 72 e 73 del Testo unico enti locali (Tuel) – conclude – mentre per quanto riguarda il numero di abitanti, con la possibilità del terzo mandato, ci rifacciamo all’articolo 51, sempre del Tuel”.
“Il limite dei mandati è di due”
Di parere contrario l’avvocato Guidi. “Oggi abbiamo discusso il merito della causa nata 8 mesi fa (circa) e la nostra posizione è quella che rileva un’aporia che connota la città di Urbino come unico capoluogo in Italia ad essere sottoposto alle regole dei grandi comuni con la sola eccezione del limite dei mandati del sindaco”. Una questione che va assolutamente sciolta: “La città di Urbino è un capoluogo di provincia o un piccolo comune? Noi riteniamo con forza che sia un capoluogo dunque abbiamo argomentato riguarda l’omogeneità della normativa che deve essere applicata”. Tradotto: “Essere un capoluogo di provincia significa esserlo in tutto ivi compreso il limite dei mandati a due”.
I prossimi step
“All’esito di questa discussione, il collegio deciderà chi avrà ragione e il termine per depositare la sentenza, con le motivazione, è di 60 giorni. Quindi potrebbe essere domani mattina come tra 60 giorni”, aggiunge Guidi. Mentre gli scenari percorribili sono tre e l’avvocato dei ricorrenti li aveva già spiegati al Ducato: “Il tribunale potrebbe respingere il ricorso (sempre impugnabile in appello), oppure qualora lo ritenesse fondato, si decreterebbe che il primo cittadino non possa più candidarsi (e dunque a oggi cadrebbe) perché a Urbino varrebbero tutte le regole di capoluogo di provincia, compreso il limite a due dei mandati” continua Guidi. Ma occhio al terzo scenario: “Il giudice potrebbe rilevare un contrasto tra norme di legge (l’articolo del Dl elezioni che ha dato lo status di capoluogo a Urbino e quello che ha introdotto il terzo mandato per i comuni tra 5.000 e 15.000 abitanti, con alcuni articoli della Costituzione) in tal caso, si dovranno rimettere gli atti alla Corte costituzionale, cioè l’unico organo che ci può dire se questa legge è conforme alla Carta oppure no”.
Sono passati circa 8 mesi da quando il primo cittadino ha ottenuto la vittoria alle ultime elezioni amministrative. Ma sulla sua possibilità o meno di ricandidarsi una terza volta si erano mossi quattro cittadini urbinati che, insieme agli avvocati Guidi e Daniele Granara, hanno presentato un ricorso. La questione, secondo Guidi e Granara, è semplice: se Urbino è considerato un capoluogo di provincia a tutti gli effetti allora deve rispettare anche il limite a due dei mandati del primo cittadino. Ma Guidarelli, al Ducato, era stato chiaro: “Stiamo parlando di una norma del legislatore che permette ai sindaci dei comuni sotto i 15 mila abitanti (come lo è Urbino) di fare il terzo mandato”.