di ANNALISA GODI
URBINO – Decine di aquiloni volano tutti insieme nella prima domenica di settembre, oggi sui monti delle Cesane e prima alla Fortezza Albornoz, dal 1955.
Per celebrare i primi 70 anni della festa dell’aquilone è stato presentato un nuovo logo ieri 5 febbraio nella sede del Municipio, in via Puccinotti. Il nuovo logo, presentato da Daniela Capponi e Gabriele Guidi, presidente e direttore di Urbino Servizi, è il numero 70, stilizzato e con tutti i colori delle contrade urbinati, che si sfidano ogni anno.
Le novità non finiscono qui: sabato pomeriggio, dalle 17 in poi, i versi della poesia L’aquilone di Giovanni Pascoli illumineranno via Raffaello, in vista del 170esimo anniversario della nascita del poeta, che ha frequentato il Collegio Raffaello di Urbino fino all’età di 15 anni.
L’iniziativa proviene dall’associazione Donne delle Contrade: “Da anni ci occupiamo di sensibilizzare i cittadini sulla prevenzione del tumore al seno” spiega una delle rappresentanti, Monica Focarini. È loro anche la scritta in via Matteotti con la canzone La Cura di Franco Battiato.
“Da ragazzini andavamo negli oratori, nelle chiese, dove c’erano le sedi delle contrade e lì realizzavamo gli aquiloni” racconta Luca Romani, capo della contrada di Lavagine. “Negli ultimi vent’anni si è rinnovata la passione per le contrade, anche tra i giovani: il giorno prima della festa dell’aquilone i ragazzi appendono striscioni fuori dalle porte delle contrade rivali o stoffe con i loro colori. Quando ero giovane capitavano anche momenti di tensione tra noi contradaioli” continua Romani.
L’evento è un simbolo della città e come tale va riconosciuto: da qualche tempo l’associazione delle Contrade sta cercando il riconoscimento come patrimonio immateriale da parte dell’Unesco, attraverso l’associazione Giochi antichi (Aga).
“La festa dell’aquilone è stata presa come esempio da Aga, perché mantiene viva una tradizione secolare e crea senso di comunità” spiega la presidente dell’associazione delle Contrade, Isotta Petrelli, “chi viene da noi rimane stupito nel vedere i bambini che sanno costruire e far volare gli aquiloni, ma anche per il tifo quasi da stadio durante la competizione” continua.
Non è solo la poesia di Pascoli a documentare la lunga storia degli aquiloni a Urbino: scavando negli archivi, l’associazione delle Contrade ipotizza che volino sopra la città ducale dal Rinascimento. Nel 1951 l’Istituto Luce ha girato un filmato in cui si vede la “sagra degli aquiloni“, facendo presumere che fosse un evento organizzato da diverso tempo.