Il liceo del Made in Italy (ancora) non piace: pochi iscritti nelle Marche ma c’è una classe in più

La fermata in via Pacioli
di ANDREA BOCCHINI

URBINO – Il liceo del Made in Italy, l’offerta formativa voluta dal governo Meloni e contenuta nella riforma nel dicembre 2023, convince ancora pochi marchigiani. Ma mentre lo scorso anno solo una classe è riuscita a partire, per il nuovo anno scolastico saranno due: al liceo Stabili di Ascoli Piceno e all’istituto Gentili-Tortoreto di San Ginesio (Macerata). Gli alunni in classe saranno 12 per ciascuna scuola. E negli altri istituti? Il Made in Italy non ce l’ha fatta: c’è chi ha zero iscritti, chi uno e chi è arrivato a tre e spera con un “ri-orientamento” di distribuire meglio gli alunni.

I numeri (bassi) del liceo del Made in Italy

Sono stati undici gli istituti della regione, tra licei e scuole paritarie, che hanno fatto domanda per l’indirizzo tricolore, tre in più rispetto allo scorso anno. Il termine ultimo per presentare le iscrizioni era fissato al 10 febbraio (sarà il 18 per gli istituti paritari).

A conti fatti per gli istituti pubblici lo scenario è stato un déjà vu. I numeri comunicati dall’Ufficio scolastico regionale (Usr) sono bassi: un iscritto al liceo Mamiani di Pesaro, uno all’istituto Matteo Ricci di Macerata; 12 al liceo Francesco Stabili di Ascoli Piceno e 12 all’istituto omnicomprensivo Gentili-Tortoreto di San Ginesio.

“Il Carlo Urbani (Porto Sant’Elpidio) conta 3 iscritti ma la dirigente scolastica ci ha detto che spera in un ri-orientamento per distribuire al meglio gli allievi visto che l’indirizzo scientifico-sportivo ha avuto molti iscritti”, aggiungono dall’Usr, mentre l’ufficio didattica del Laurana Baldi di Urbino non dà numeri specifici (all’Usr non risultano iscritti) che “una classe non si riuscirà a formare”.

Per gli istituti paritari c’è tempo fino al 18

Le scuole paritarie ad aver fatto domanda per il made in Italy sono state tre: la scuola Loviss srl di Fermo, l’istituto Leonardo di Civitanova Marche e il San Giovanni Battista di San Benedetto del Tronto. Ma i loro numeri non risultano all’Usr: “Non vedo il loro numero di iscrizioni e quindi deduco che abbiano zero iscritti”.

Il flop dello scorso anno

Per l’anno accademico 2024/2025, a livello nazionale, erano stati solo 375 gli iscritti al Made in Italy. Nelle Marche appena 13: quattro nella provincia di Pesaro e Urbino, nove in quella di Ascoli Piceno – anche se poi si è formata una sezione da 12 studenti – a secco invece le province di Ancona, Fermo e Macerata.

Uno dei motivi della scarsa adesione al curriculum tricolore fu giustificata dai tempi super risicati. Infatti, il nuovo indirizzo studio, trasformatosi in riforma solo il 27 dicembre 2023, non venne presentato alle famiglie nel migliore dei modi a causa anche dello stop natalizio.

Il piano studi ancora da chiarire

Riguardo al piano studi, invece, continuano a conoscersi (ufficialmente) solo le materie del biennio. Navigando sulla piattaforma Unica del ministero dell’Istruzione e del merito, alla sezione “per saperne di più su descrizione, percorso e orario” si legge ancora: “Il quadro orario completo degli insegnamenti per il terzo, quarto e quinto anno è in fase di definizione”.

Alcuni presidi, però, hanno detto al Ducato di aver ricevuto delle linee guida: si tratta dell’atto di governo (n.214) sottoposto a parere parlamentare e trasmesso alla presidenza del Senato il 1° ottobre scorso. All’interno del documento compare, in effetti, il piano studi del made in Italy per tutti e cinque gli anni.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi