“Una facoltà di medicina a Urbino”, Alleanza Verdi-Sinistra spinge la piazza

di ANDREA BOCCHINI

URBINO – Discutere una proposta per una nuova facoltà di Medicina e chirurgia a Urbino. La proposta circola da ieri sui canali social della città e ha attirato l’attenzione di molti. L’evento è previsto per lunedì prossimo, 17 febbraio, alle ore 21 al Legato Albani, in piazza della Repubblica. Ma chi sono i promotori? Nella locandina non figurano loghi politici o insegne associative. Sicuramente è sponsorizzata da Alleanza Verdi-Sinistra e dal suo portavoce e consigliere comunale Gianluca Carrabs che ci tiene a precisare: “L’iniziativa nasce dal basso, coinvolgendo anche altri esponenti di entrambi i colori politici”. Al momento, però, nessuno di questi esponenti è stato reso noto e tra quelli che il Ducato ha contattato direttamente, sia di centrosinistra che di centrodestra, nessuno ha voluto esporsi.

La locandina sulla riunione per discutere l’apertura di una facoltà di medicina a Urbino

Il messaggio è chiaro e riassunto in poche righe: “Riunione aperta per discutere della proposta di istituire una facoltà di Medicina ad Urbino”. L’argomento è stato al centro del dibattito delle ultime settimane e ha infuocato anche la seduta del Consiglio comunale del 3 febbraio scorso. Il tema è quello del futuro della Carlo Bo dopo l’ok da parte della Regione all’ingresso sul territorio marchigiano della Link University, il campus privato romano che farà partire dal prossimo anno due facoltà di medicina a Fano e ad Ascoli Piceno e una di odontoiatria a Macerata. A Urbino nulla.

La questione aveva scaldato gli animi di tutti i banchi della sala Serpieri del collegio Raffaello. Tra i consiglieri di opposizione però, le visioni sono state contrastanti. Tra queste quella di Carrabs che ora, sganciandosi dalla Link e dalle polemiche tra istruzione pubblica o privato, crede fortemente che l’università di Urbino abbia tutte le carte in regola per avere una facoltà di Medicina: “Ci sono le condizioni per aprirla e mi domando cosa abbiano città come Fano, Alessandria o Potenza più di Urbino”.

Ma sul come e sul perché, il consigliere di Avs rimanda tutto nelle mani dell’ateneo. “Non mi permetto di entrare nelle dinamiche dell’università e non si tratta nemmeno di una questione di campanilismo – continua – si sta parlando di competenze e storia che la Carlo Bo possiede e che deve rivendicare con orgoglio”.

Sull’iniziativa di lunedì prossimo, Carrabs è chiaro: “È partita da una mobilitazione di cittadini, dietro ci sono anch’io seppure in piccola parte”. Presenti anche altri esponenti “di Italia Viva e del centrodestra. Per questo motivo si è preferito non mettere nessuna sigla politica altrimenti verrebbe meno il messaggio che si vuole dare”. Il Ducato ha contattato alcuni consiglieri che appoggiano il sindaco Maurizio Gambini, i quali hanno negato, però, un appoggio all’evento. “Non ti posso dire di essere d’accordo o meno. Sicuramente non sono una delle promotrici, nessuno mi ha contattato”, ha detto Emanuela Palliccia (Centrodestra per Gambini sindaco). “Io non parteciperò e non perché sono contrario, ma ritengo che il tema non possa essere posto in questa maniera, si rischia una strumentalizzazione politica. Comunque non sono un promotore”, aggiunge Massimo Guidi (Urbino rinascimenti).

Tra i banchi della minoranza, il pensiero è (più o meno) lo stesso: “Sapevo dell’iniziativa e ho ricevuto l’invito da Gianluca Carrabs, ma non essendoci nessun logo non mi è chiaro chi sta parlando”, dice Federico Scaramucci (Pd) che sull’evento di lunedì aggiunge: “Le proposte sono sempre utili per il confronto ma credo che queste decisioni riguardino l’università e la conferenza dei rettori.

Fuori dal Consiglio comunale Sinistra per Urbino che sull’argomento non ha dubbi: “Siamo fortemente contrari a questa proposta perché dannosa per la città. Si vuole solo alzare un polverone”. Sulla sponsorizzazione all’evento aggiungono: “Molti di coloro che lo stanno pubblicizzando sono dei candidati dei Verdi”.

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