di CARLA IALENTI
URBINO – Uno studente dell’Università di Urbino, Raffaele Santoro, ha ricevuto una menzione speciale per il suo libro DisordinatamenteMe al concorso letterario Wireless di Casa Sanremo. “Alle elementari un insegnante mi chiamò demente – racconta Santoro a Il Ducato – oggi invece ricevo una menzione per la mia autobiografia: finalmente è stata premiata la mia determinazione” .
La premiazione si terrà oggi alle 17:30 a Casa Sanremo, l’area ospitalità del Festival della canzone italiana riservata a sponsor, giornalisti e artisti.
Dal dolore alla crescita: il riscatto all’Università di Urbino
Raffaele Santoro, 27 anni, di Tortora in provincia di Cosenza, nella sua autobiografia racconta il suo riscatto. L’autore nel suo primo libro percorre gli anni dall’infanzia, segnata dal dolore per la separazione dei genitori e i maltrattamenti a scuola, mitigato dalla fede cattolica, passando per l’adolescenza, e quindi l’attivismo culturale, fino agli anni all’Università di Urbino, oggi la sua casa, dove coltiva la passione per la politica e la cittadinanza attiva.
Gli anni delle elementari furono traumatici per Santoro: “Quando avevo 8 anni i miei genitori si separarono: fu un dolore immenso per me”, racconta. Le difficoltà familiari causarono non pochi problemi anche a scuola dove “era più il tempo che passavo dietro alla lavagna”, dice. “Una volta un insegnante mi disse pure che ero un demente”. Unico conforto di quel bambino impaurito sarà la Chiesa: “Cominciai a fare il chierichetto a 5 anni e nella fede trovai la mia cura: perciò alle medie e alle superiori studiai in Seminario”, diplomandosi come geometra.
Dopo un anno di lavoro, la voglia di riscatto lo portò a Urbino: “Mi iscrissi alla facoltà di Scienze dell’educazione alla ‘Carlo Bo’, perché visitai la città da turista e fui colpito dal paesaggio e dall’arte”, dice. Ma l’impatto con la città ideale di cui si era innamorato da turista non fu semplice. Santoro sentì “chiusura nei confronti delle persone del Sud” e “ostilità nei confronti degli studenti, che la città vede come un peso”. E ritornò a sentirsi messo da parte come quando da bambino si schermiva dietro alla lavagna.
Ma nonostante le difficoltà iniziali, continua Santoro, “ho trovato una strada. Sono diventato rappresentante degli studenti e oggi faccio parte di Azione Universitaria”. Santoro si è avvicinato anche alla politica cittadina oltre a quella universitaria. “Mi sono candidato anche alle elezioni comunali nel 2024 con il centro destra: grazie alla politica ho conosciuto e apprezzato di più la città”, dice.
Il sogno di pubblicare un nuovo libro
Santoro si è impegnato anche nel sociale. Nel 2024 ha ricevuto un riconoscimento a Lagonegro per la sua attività contro la criminalità organizzata. Il suo sogno è quello di “diventare educatore nelle carceri” per “aiutare quelli che la società etichetta come ultimi” da cui, invece, “c’è solo da imparare”. Dopo un tirocinio al carcere di Pesaro lo studente ha iniziato a rivedere sé stesso nei detenuti: “Da piccolo mi sono sentito ultimo anche io e avevo bisogno che qualcuno credesse in me”. A un passo dalla laurea in Scienze dell’educazione socio-pedagogica, Santoro sogna di pubblicare a breve la sua tesi: “Sanremo per me è un punto di partenza”, dice orgoglioso. “Ho dimostrato a quell’insegnante che mi diede del demente quanto valgo”.