Urbino verso il commissariamento: cosa succede e quanto può durare. L’incognita Pnrr

Comune di Urbino
di CARLA IALENTI

URBINO – Con le dimissioni del sindaco Maurizio Gambini Urbino resta col fiato sospeso. Il primo cittadino potrebbe ripensarci e ritirare le dimissioni entro 20 giorni da quando ha presentato la rinuncia alla carica (era il 28 febbraio); altrimenti il Comune verrebbe commissariato e arriverebbe una figura non politica, ma “burocratica”, nelle cui mani verrebbero a trovarsi non solo un’ordinaria amministrazione, ma anche i progetti con fondi straordinari del Pnrr, da completare con scadenze piuttosto pressanti. Progetti e fondi su cui Urbino è in forte ritardo: a fine novembre dei circa 30 milioni del Pnrr il Comune ne aveva spesi solo 4, circa il 13%.

L’avvocato Andrea Pensi, direttore dell’ufficio giuridico e amministrativo di Ali (Autonomie locali italiane) contattato dal Ducato ha spiegato come funziona il commissariamento del Comune, cosa farebbe un eventuale commissario per il Pnrr e se Gambini potrebbe ricandidarsi per la quarta volta consecutiva.

Le tappe del commissariamento

Alla scadenza dei 20 giorni, il Prefetto (in questo caso la prefetta di Pesaro e Urbino Emanuela Saveria Greco) nomina immediatamente un commissario prefettizio. “Si tratta di un funzionario della Prefettura che svolge le funzioni di sindaco, giunta e Consiglio comunale e garantisce l’ordinaria amministrazione”, chiarisce l’esperto. “Entro 90 giorni dall’insediamento del commissario prefettizio il ministero dell’Interno (da cui dipende la Prefettura) scioglie ufficialmente il Consiglio comunale e propone un commissario straordinario (di solito un esperto di enti locali) che viene nominato con un decreto del presidente della Repubblica”.

II commissario straordinario assume i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione e sostituisce i tre organi comunali fino alla prima tornata utile di elezioni amministrative. “Non è detto che il commissario prefettizio e quello straordinario siano la stessa persona, anche se la norma non lo esclude”.

Dal sindaco al commissario

Secondo l’esperto Pensi “il commissariamento della città, di diritto, non dovrebbe rallentare la macchina amministrativa”. In pratica, però, le cose stanno diversamente: “Un prefetto, rispetto a un sindaco, infatti, potrebbe avere un approccio burocratico e non politico”. Inoltre “il commissario ha una responsabilità istituzionale nei confronti dello Stato che lo ha nominato, ma non risponde direttamente al popolo. Il sindaco, invece, ha una responsabilità politica nei confronti della comunità che lo ha eletto”, sottolinea.

Ma l’esperto di Ali fa notare che il commissario straordinario può scegliere se portare avanti un progetto e partecipare a un bando, senza alcun vincolo rispetto alla precedente amministrazione. “Il commissario potrebbe anche non credere in un progetto e magari non presentarlo”, pure se il sindaco e la giunta, prima delle dimissioni, avevano un’opinione diversa. Questo vale anche, e soprattutto, per il Pnrr.

I ritardi dei progetti: cosa cambia in caso di dimissioni

Al commissario spetta sia il compito di partecipare a nuovi bandi, sia di portare a termine i progetti già avviati. Le dimissioni del sindaco, però, potrebbero causare ritardi. “La partecipazione a un bando che preveda, per esempio, anche una quota di cofinanziamento a carico del Comune – continua l’esperto – si qualificherebbe come atto di straordinaria amministrazione. In tal caso si potrebbe posticipare il progetto di 90 giorni dalle dimissioni del sindaco”, il tempo limite entro il quale il ,ministero dell’Interno può sciogliere il Consiglio comunale e nominare il commissario straordinario.

Pnrr: la possibilità di un altro commissario

E sul Pnrr la situazione a Urbino si complica. In caso di inadempienza o forti ritardi nella realizzazione dei progetti, i finanziamenti verrebbero revocati. La scadenza è fissata a giugno 2026 per la maggioranza dei progetti, ma si è speso solo il 13% delle risorse. Per evitare una revoca dei fondi “il governo italiano potrebbe esercitare i cosiddetti ‘poteri sostitutivi’ – spiega Luca Dal Poggetto, data journalist presso fondazione Openpolis – e nominare un commissario che porti a compimento i progetti”. Quindi un funzionario dello Stato assumerebbe il compito di concludere i lavori del Pnrr, che, di regola, spetta al sindaco (e che spetterebbe al commissario straordinario in caso di dimissioni effettive).

“Si tratta del commissario ad acta – dice l’esperto Pensi -, una figura diversa e distinta da quella del commissario prefettizio e del commissario straordinario”. È interesse dello Stato portare a termine i lavori previsti dal Pnrr che ha degli obblighi nei confronti della Commissione europea.

Gambini si potrà candidare per la quarta volta

Nel 2024 la modifica della legge 51 del Testo unico degli enti locali (Tuel) ha consentito ai sindaci dei Comuni con meno di 15 mila abitanti di ricandidarsi per un terzo mandato. Nel giugno dello stesso anno Maurizio Gambini è diventato sindaco per la terza volta consecutiva. Ad oggi, se non dovesse ritirare le dimissioni, potrebbe ricandidarsi per la quarta volta. Questo perché il terzo mandato, che dovrebbe durare cinque anni, si sarebbe fermato a otto mesi. Per considerarsi svolto, il mandato deve durare la metà più un giorno (due anni, sei mesi e un giorno).

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi