Samuel Ligi, campione di tiro al volo di Fermignano: “Nel mirino Europeo e qualifica al Mondiale”

di CRISTINA R. CIRRI e RAFFAELE DI GAETANI

URBINO – Le montagne intorno, il verde circostante e il rumore degli spari. È questo il luogo immerso nella natura in cui Samuel Ligi, 20enne di Fermignano e campione italiano in carica nel Compak tra gli Juniores e il tiro al volo, si allena. Una passione nata per caso, facendo compagnia al padre durante le battute di caccia in mezzo al bosco: “Iniziò a portarmi al campo di tiro a volo di Urbino, lì in molti notarono che ero abbastanza bravo e mi proposero di farlo più seriamente e di provare a partecipare anche a qualche gara” racconta Samuel al Ducato.

Lo abbiamo incontrato nella sede di San Martino di Rio Salso, nella provincia di Pesaro e Urbino, una delle sedi più importanti a livello mondiale, dove ormai da un paio di anni si allena. Quando lo raggiungiamo Samuel mostra in cosa consiste questo sport. Prima sistema il fucile, poi sale in pedana, indossa le cuffie, che servono a proteggersi dai rumori degli spari, e per ultimo gli occhiali. A quel punto chiude un occhio, prende la mira ed chiama “pull!”. Il piattello schizza veloce. Samuel Spara. Una frazione di secondo e il bersaglio esplode in aria. 

Uno sport poco conosciuto

L’amore per questa disciplina sportiva inizia nel 2016 quando comincia a dedicarsi al Compak, una tipologia di tiro al piattello comparsa in Italia negli anni ’80. Samuel spiega le caratteristiche principali di questo sport, ancora poco conosciuto. “Viene fatto in pedana, in ogni postazione ci sono cinque piattelli diversi 3 singoli e un doppio finale. I lanci simulano l’andamento dei volatili durante le battute di caccia. La serie da dover completare è composta da 25 piattelli e, in base alla gara, bisogna riuscire a rompere da un minimo di 50 a un massimo di 200 piattelli”.

All’inizio era solo un passatempo per il giovane atleta, solo successivamente capisce che è possibile fare qualcosa di importante. “Il primo anno non ho fatto gare, non mi sentivo ancora pronto, poi migliorando, giorno dopo giorno, ho iniziato a prendere parte a qualche piccola competizione regionale per poi appassionarmi e decidere di fare più competizioni. Ad oggi sono quasi tre anni ormai che faccio gare” racconta l’atleta.

Parola d’ordine: successo

La passione e la voglia di migliorarsi gli permettono di arrivare alla convocazione in nazionale per l’Europeo del 2023 di Foligno: “La convocazione è arrivata dopo aver ottenuto il primo posto ad un gran premio. Poi lì a Foligno è andata molto bene perché sono riuscito ad ottenere il primo posto come squadra juniores”.

Ma è il 2024 l’anno più importante. Il quarto posto al mondiale in Ungheria e la vittoria del campionato italiano juniores. Ed è stata quest’ultima vittoria ad essere rimasta impressa alla sua memoria spiega l’atleta: “Venivo da un momento in cui non stavo sparando bene perché avevo cambiato il fucile e non mi trovavo benissimo e ho deciso di ritornare al vecchio”. Adesso Samuel è ben focalizzato sul 2025 “Per questo nuovo anno l’obiettivo principale resta quello di fare bene all’Europeo di Siviglia ad aprile e qualificarmi per il Mondiale in Francia ad agosto”.

Lo sport che insegna

Il giovane di Fermignano spiega: “Una delle cose che mi ha insegnato questo sport è il riuscire a rimanere concentrato e con la mente fissata su quello che voglio fare e su quello che mi interessa. Devi lavorare mentalmente. Come perdi un attimo la concentrazione sbagli, quindi quello mi ha trasmesso è di dover rimanere attento e non sottovalutare nulla sia in gara che nella vita”.

E su cosa vorrebbe fare da grande il 20enne: “Sono molto indeciso. Ancora non so bene quale strada intraprenderò. Lo sport sicuramente sarà una parte fondamentale che continuerò a portere avanti. Invece a livello professionale ancora non saprei”.





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