Di ANDREA BOCCHINI e CHIARA RICCIOLINI
URBINO – Massimo Guidi si fa da parte e annuncia le dimissioni da consigliere comunale. Con lui anche gli altri due membri del suo gruppo Urbino Rinascimenti: Silvia Rossi e Gabriele Carobini. La decisione arriva dopo le ultime settimane concitate ruotate attorno alle dimissioni del sindaco Maurizio Gambini presentate e protocollate il 28 febbraio scorso. Tra il primo cittadino e il consigliere di Azione pace è stata fatta ma a caro prezzo. “Ho sbagliato, ne prendo atto ma da parte mia e del mio gruppo non c’è mai stata l’intenzione di mettere il sindaco sotto scacco o impedirgli di governare”, spiega Guidi che sull’ipotesi di una richiesta di rimpasto della giunta, fatta a Gambini, aggiunge: “Nessuna trattativa e non abbiamo mai pensato di chiedere qualcosa sul piano personale”. Urbino Rinascimenti non esiste più e gli scranni lasciati vuoti verranno occupati da altri tre consiglieri della lista civica e di maggioranza Liberi per cambiare. Sul ritiro o meno delle dimissioni di Gambini, tutto rimandato a oggi pomeriggio quando il sindaco incontrerà tutta la maggioranza.
La consapevolezza dell’errore
Sono circa le 9 quando in municipio fa il suo ingresso il sindaco. Pochi minuti più tardi arrivano gli esponenti di Urbino Rinascimenti. Il primo cittadino si siede tra il pubblico (i giornalisti) e si lascia andare a qualche risata. Poi Guidi inizia a parlare. “Siamo qui per chiudere una volta per tutte questa vicenda attorno alle dimissioni del sindaco. Vicenda non bella” (lunga pausa). “Errori? Ne abbiamo sicuramente fatti ma non in malafede”. Tra le mani del consigliere di Azione un libro: L’elogio dell’ignoranza e dell’errore di Gianrico Carofiglio: “Se si analizza bene il testo si capisce bene di cosa si sta parlando e perché questo c’entra con la nostra storia”, continua Guidi. Riassumendo: “Il termine ‘ignoranza’ significa non conoscere – continua – ma anche la consapevolezza di poter commettere errori. E se questa consapevolezza viene letta in maniera attenta e positiva, può essere anche un valore”. Non solo. “Bisogna saper accettare anche posizioni critiche senza farne un fatto personale e vorrei che questa situazione consentisse di poter migliorare la squadra di governo. A noi questo interessa”. Tradotto: Guidi fa mea culpa e si fa da parte.

Guidi parla di dichiarazioni che, a suo avviso, sono state “sgradevoli da parte del sindaco” – come ad esempio quando Gambini ha definito i tre consiglieri di Urbino Rinascimenti “surrogati e non eletti dai cittadini” – a parole di massimo rispetto e vicinanza al sindaco: “Abbiamo sempre votato a favore di tutte le delibere presentate dalla giunta in Consiglio e non abbiamo mai pensato di andare all’opposizione. Da parte nostra – continua – non c’è mai stata la volontà di tramare alle spalle del primo cittadino né di metterlo sotto scacco”. Sulle dimissioni di Gambini, invece, “sono state troppo affrettate e riteniamo che il commissariamento sia un danno per la città”, aggiunge Guidi.
Guidi si dimette Urbino Rinascimenti si scioglie
“Io e il sindaco – spiega Guidi – ci siamo incontrati due giorni fa e entrambi abbiamo spiegato le nostre ragioni. Ma gli ho anche detto che la mia scelta l’avevo fatta, cioè quella di dimettermi dal consiglio comunale per tagliare qualsiasi discorso e salvaguardare la mia dignità personale. Auguro al sindaco buon lavoro, che ritiri le dimissioni e che possa guardare con occhio diverso alle cose che sono state fatte e che sono state dette”. Alle dimissioni del consigliere di Azione sono seguite anche quelle degli altri due membri di Urbino Rinascimenti. “L’intenzione era quella di migliorare la squadra di governo ma oggi sono venuti a mancare dei presupposti su alcune questioni. A malincuore mi dimetto”, aggiunge Rossi. “Grazie per la grande disponibilità che mi ha dato sindaco ma mi dimetto anch’io”, dice (con commozione) Carobini.
Pace fatta
Gambini si alza e prende posto tra i tre. Stringe le mani a tutti e poi inizia a parlare: “Prendo atto di questa decisione. Sapevo solo delle dimissioni di Guidi e non degli altri due. Lo considero un gesto di grande rispetto per la città. Le responsabilità di quello che è successo non sono imputabili solo a loro ma anche ad altri”. Poi le scuse: “Al consiglio comunale del 28 febbraio avevo visto un film in testa che mi era molto chiaro ma probabilmente non l’ho visto tutto. Per questo motivo mi scuso con Guidi e il suo gruppo per le parole che ho detto. Ma l’errore è stato quello di non fare le discussioni sopra il tavolo”. Richieste da parte di Guidi, invece, “non ce ne sono mai state”, chiosa Gambini che sul ritiro o meno delle sue dimissioni chiarisce di aver “ricevuto la conferma del sostegno e della fiducia delle varie componenti e di ritenere che si siano creando le condizioni per proseguire l’attività amministrativa”. Il sindaco tuttavia non ha ancora sciolto la riserva, deciderà “all’inizio della prossima settimana”.
La reazione della minoranza
L’opposizione va all’attacco e sulle dimissioni dei tre consiglieri di Urbino Rinascimenti non ha dubbi: “Rappresentano un chiaro segnale della crisi politica e amministrativa dell’attuale maggioranza”, scrive in una nota il consigliere comunale Federico Scaramucci (Pd). “Ancora una volta, il sindaco Maurizio Gambini dimostra tutta la sua incoerenza e falsità politica – continua – dopo aver promesso compattezza e trasparenza, si ritrova con una maggioranza sfaldata e sempre più distante dai bisogni dei cittadini”. Poi Scaramucci conclude: “Chiediamo al primo cittadino di assumersi le sue responsabilità e di smettere di raccontare una realtà che non esiste. I cittadini di Urbino meritano la verità e un governo all’altezza delle necessità della città”.