di ANDREA BOCCHINI
URBINO – L’opposizione torna compatta all’attacco, dopo le dimissioni del sindaco e la resa dei conti interna alla maggioranza, che si è risolta con le dimissioni dei consiglieri comunali Massimo Guidi (Azione), Silvia Rossi e Gabriele Carobini e, come conseguenza, nello scioglimento del gruppo Urbino Rinascimenti: “Urbino si merita un’amministrazione stabile. La città con o senza il sindaco Gambini è già ferma da tempo”. Crespini invita i concittadini a scendere in piazza mentre Carrabs porta la questione in Parlamento con un’interrogazione al ministro dell’Interno.
Pd, Avs, lista civica Futura e Urbino Rinasce (lista Giovanelli) hanno espresso il malumore dei gruppi di minoranza in una conferenza stampa organizzata negli uffici dei gruppi consiliari. Maurizio Gambini è, infatti, ancora un sindaco dimissionario, e non ha ancora sciolto la riserva: ha tempo fino al 20 marzo, data oltre la quale la città ducale verrà commissariata.
“Siamo molto preoccupati e la situazione è gravissima – chiosa Federico Scaramucci, capogruppo dem in Consiglio – La città è ferma da tempo e non c’è una gestione stabile: mancano i servizi sanitari e i turisti sono sempre meno”. Tra le tante preoccupazioni, poi, anche quella della “gestione dei fondi Pnnr da spendere”: “Sono oltre 30 milioni di euro. Anche senza Gambini la città va avanti ugualmente e siamo qui per dire che continueremo a fare un’opposizione serrata e costruttiva”. Non solo. “Rassicuriamo la città che da parte dei nostri gruppi (di minoranza ndr.) ci siamo mossi, ci muoviamo e ci muoveremo seriamente”. Gli fa eco Lorenzo Ugolini (Pd): “L’azione del sindaco è sempre meno democratica con una chiara divisione di poltrone. Noi invece vogliamo e continueremo a stare tra la gente”.
Interrogazione al ministro
Ci va meno leggero Gianluca Carrabs (Avs) che fa sapere di avere interpellato anche i piani alti (nazionali): “Domani mattina verrà depositata un’interrogazione al ministro degli Interni sulle dimissioni di Guidi, Rossi e Carobini”. Inoltre, “ho già avvertito l’onorevole Francesco Emilio Borrelli (Avs) che si farà carico della questione per portarla in Parlamento”. Poi conclude: “A Urbino c’è una censura del dissenso e da parte di questa giunta c’è un immobilismo totale”.
L’invito di Maria Francesca Crespini (Futura), rivolto al sindaco, invece, è quello di “non fare dietrofront sulle dimissioni per il bene della città” perché è “adesso che si può pensare di ricostruire”. I tre scranni lasciati vuoti dai consiglieri di Urbino Rinascimenti verranno occupati “da persone che hanno ricevuto tra i 10 e i 20 voti e che non rappresentano la maggioranza dei cittadini – dice Crespini – e Gambini mente sapendo di mentire”.
Poi l’appello alla città: “Gli urbinati devono scendere in piazza a manifestare, si tratta di un momento delicatissimo”. Per Futura “non bastano le dimissioni, vogliamo sapere il perché”. “Urbino cresce solo con il confronto – aggiunge Alice Amadori (Futura) – e la cosa che mi preoccupa di più è il lavoro che noi opposizione dovremmo fare per dare ancora una volta l’esempio di come una buona politica debba essere fatta”.
Dalla sua lunga carriera politica, sulla questione, Oriano Giovanelli non ha dubbi: “Non ho mai visto dare le dimissioni in blocco da parte di un intero gruppo”. Una situazione dove “l’agibilità democratica è venuta meno – continua – e Gambini ora deve confermare le sue dimissioni per il bene della città perché, in assenza di serenità amministrativa, non può continuare a governare”. Poi conclude: “I cittadini hanno votato una realtà che ora non c’è più e la cosa giusta sarebbe tornare alle urne. Solo in questo modo si salva la dignità delle amministrazioni. La compattezza, al momento, l’abbiamo solo noi della minoranza”.