di ANNALISA GODI
URBINO – Marta è una donna di 45 anni che ha passato tutta la sua vita insieme alla madre Antonia, ormai anziana e bisognosa di cure. Marta, però, si rende conto di voler cambiare la propria vita, costruirsi una famiglia e cercare un nuovo lavoro. Le due donne parleranno in dialetto urbinate nel film Tutto l’Universo, primo lungometraggio del regista urbinate Matteo Damiani, realizzato insieme allo sceneggiatore Lorenzo Bagnatori, che sarà ambientato nelle campagne attorno alla città ducale. Per questo motivo, la produzione del film ha organizzato il casting a Urbino l’11 e 12 aprile per selezionare alcuni attori per ruoli secondari.
Le vite invisibili e la società dell’apparire
“Marta non ha fatto esperienza del mondo esterno”, racconta il regista, “restando accanto alla madre con devozione e subendone le idee di un retaggio antico. La ricerca di un’apertura verso il mondo esterno farà sì che subisca lo stigma sociale e violenze verbali”.
La ricerca di un cambiamento porta Marta ad uno scontro generazionale con Antonia, che la vorrebbe sempre accanto a sé per svolgere il ruolo di cura che le figlie dovevano assumere verso i genitori anziani nella società contadina, da cui entrambe le donne provengono. Mentre le sorelle di Marta sono andate via da casa e si sono costruite una loro vita, lei ha sentito il dovere di restare.
“Quelle di Marta e Antonia sono due vite che non si sono imposte nel mondo, sono silenziose” spiega Damiani. “Marta vuole uscire dal nucleo familiare perché è influenzata dalla società di oggi che ci vuole vincenti, appariscenti e di successo”, continua il regista.
Damiani, regista urbinate, torna nella sua terra
Dopo aver studiato Cinema alla Scuola civica di Milano, Damiani ha iniziato a lavorare come assistente alla regia, arrivando a collaborare con registi del calibro di Roberto Faenza, Matteo Rovere e Susanna Nicchiarelli, e su set importanti come quello di Supersex e Romulus.
Nel 2016 ha realizzato il documentario Grandi ma piccoli, girato in una Rsa di Urbania sul rapporto tra una figlia e la madre malata di Alzheimer. Il documentario ha vinto il Best Italian Documentary a Roma Cinema Doc nel 2017. Nel 2022 è la volta del cortometraggio L’ultima festa, girato a Fiorenzuola di Focara, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti ai più di 50 festival dove è stato presentato. Dal 2023 ha aderito a Cna cinema e audiovisivo Marche.
I personaggi che daranno vita a Tutto l’Universo parleranno in dialetto pesarese-urbinate: “È fondamentale che ci sia vicinanza tra territorio e personaggi, perché ogni territorio ha la sua psicologia” conclude Damiani. La speranza del regista urbinate è di iniziare le riprese in autunno.