Export Marche: crollano le vendite dei farmaci in Asia, cala l’attività produttiva. Pesaro-Urbino resiste

di RAFFAELE DI GAETANI

URBINO – Momento complicato per l’export delle Marche, non per i dazi di Donald Trump che minacciano il settore agroalimentare (e che ancora devono entrare in vigore). Secondo i dati di Confcommercio Marche, le esportazioni regionali nel 2024 sono calate del 29,7% rispetto all’anno precedente, mentre il quarto trimestre del 2024 ha registrato una riduzione di 6 miliardi di euro passando dai 19 del 2023 ai 13 del 2024 (-31,5%). Il continente verso cui c’è stato un calo più netto è l’Asia: 5,6 miliardi di euro l’export del 2023, 1,6 miliardi dell’ultimo anno. A trascinare in rosso il saldo è stato principalmente il crollo della domanda di farmaci dalla Cina.

“Negli anni passati c’erano state variazioni fortemente positive influenzate dalle esportazioni nel settore farmaceutico – spiega il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali – oggi riscontriamo un cambiamento (una riduzione di quasi 5 miliardi di euro, ndr) dovuto principalmente all’effetto dell’instabilità su importanti destinatari europei e medio-orientali, incluse le restrizioni commerciali”. Nel 2022 le esportazioni dell’Ascolano hanno visto un’impennata grazie allo stabilimento piceno di Pfizer, che esportava grandi quantità di Paxlovid, medicinale per trattare il Covid, come spiega un articolo del Sole24Ore, in Cina. Domanda che si è pressoché arrestata dal mercato asiatico: un brusco risveglio con i valori dell’export farmaceutico pressoché decimati.

Pesaro-Urbino non crolla

Sui dati relativi alle esportazioni delle cinque province marchigiane ci sono delle differenze. In quelle di Ancona, Ascoli Piceno e Fermo calano mentre in quella di Macerata aumentano. Nonostante la difficoltà generale anche la provincia di Pesaro e Urbino è in crescita con quasi circa 15 milioni di euro in più rispetto al quarto trimestre del 2023. Il settore che traina le esportazioni è quello del metallo con un valore complessivo che sfiora il miliardo di euro. Altri segmenti importanti di mercato sono gli articoli in gomma e materiali plastici (244 milioni di euro), gli apparecchi elettronici (228 milioni di euro), il tessile e l’abbigliamento (181 milioni di euro) e i prodotti in legno (133 milioni di euro).

Guardando invece alle destinazione delle esportazioni della sola provincia di Pesaro Urbino, il continente verso cui avviene la maggior parte dell’export, escludendo l’Europa in cui il volume d’affari raggiunge i 2,3 miliardi di euro, è quello americano con 512 milioni di euro. In terza posizione c’è l’Asia con 306 milioni di euro. A seguire l’Africa con 101 milioni di euro e l’Oceania con 56 milioni di euro.

Economia marchigiana: Momento critico

Nelle Marche non è solo l’export ad attraversare un momento difficile. L’industria in generale ha chiuso il 2024 con un calo del 0,8% dell’attività produttiva rispetto al 2023. Dato preoccupante ma che comunque è inferiore alla diminuzione registrata a livello nazionale (- 2,7%). Cardinali sottolinea: “L’ultimo anno si è chiuso con un ulteriore trimestre in flessione. Si conferma il momento critico di alcuni settori, su tutti il calzaturiero, mentre altri comparti fanno registrare un andamento moderatamente incoraggiante, in particolare l’alimentare”.

Sul sostegno alle aziende aggiunge: “Anche in uno scenario complesso, rimane fondamentale aiutare le imprese che investono e innovano. Le misure per lo sviluppo economico presentate in questi giorni dalla Regione Marche sono state accolte bene. Ben 12 milioni di euro per i nuovi bandi e oltre 25 milioni stanziati per lo scorrimento delle graduatorie già presenti come quella in ricerca e sviluppo e innovazione”.

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