URBINO, 19 MAR. – “Ho già espresso al sindaco gratitudine per aver ritirato le dimissioni così che possa continuare a lavorare fino alla fine del suo mandato. In questo periodo sono stato sempre pronto a fare un passo di lato (non indietro) ma dal primo cittadino non è mai arrivata nessuna richiesta di dimettermi. Nemmeno io l’ho mai pensato”. Sono le parole del presidente del Consiglio comunale ed esponente di Urbino città ideale Lino Mechelli che, raggiunto telefonicamente dal Ducato, commenta lo scioglimento della riserva del sindaco di Urbino Maurizio Gambini.
“Ora il prossimo passo sarà convocare il Consiglio comunale entro cinque giorni – continua Mechelli – in modo da fare le surroghe”. Infatti, gli scranni lasciati vuoti dai consiglieri dimissionari di Urbino Rinascimenti (Massimo Guidi, Silvia Rossi e Gabriele Carobini ndr.) verranno presi, per legge, dai tre che hanno ottenuto il maggior numero di presenze all’interno della lista Liberi per cambiare che sostiene il primo cittadino: Lorenzo Lorenzoni (24), Claudio Ovarelli (24) e Giulia Serafini (23).
Sulle motivazioni che hanno però portato alle dimissioni di Gambini, Mechelli chiarisce che il suo ruolo “da presidente del Consiglio comunale che ho gestito sempre con parsimonia e imparzialità è separato e non ha nulla a che vedere con l’azione politica”. Mentre su possibili rimpasti di giunta richiesti dall’ex gruppo di Guidi e Urbino città ideale (richieste inserite all’interno del controverso documento federativo) Mechelli rimanda le accuse al mittente e spiega: “Sono felice che qualcuno abbia diffuso quel documento, sono riportate cose ovvie e si intendeva solo “migliorare l’attività amministrativa”. Ma quando Guidi al Ducato ha detto che “Gambini si è tenuto le deleghe più importanti“, Mechelli precisa: “Il sindaco ha sempre parlato di una prima fase di rodaggio poi aggiusterà il tiro e quelle deleghe che si è tenuto le incaricherà a qualcuno. Sono convinto che farà così”.
a.b.