URBINO – Tiktok e sharenting, post-verità e deepfake, echo-chambers e phubbing: espressioni nate da un ecosistema digitale che, per sua natura, mischia e rielabora vocaboli per raccontare fenomeni, abitudini, prodotti, che prima non esistevano.
Il Ducato si è cimentato per la terza volta nel formato dei “”Videotrends”. Ognuno di noi ha spiegato in due minuti il significato di una parola legata all’attualità e al mondo digitale.
Tiktok, dal successo al divieto di utilizzo: è l’inizio della fine?
È il social dei video brevi ballati in voga tra i giovani. Nasce in Cina nel 2014 come Musical.ly. Nel 2018 si fonde con la già esistente Tiktok. Nel 2020 supera il miliardo di utenti. In quell’anno l’India blocca l’app per motivi di sicurezza pubblica. Anche altri Paesi la vietano per timore che diffonda dati personali al governo cinese. Negli Usa Tiktok rischia il ban definitivo. In Albania l’app è vietata per tutto il 2025. Il motivo? L’omicidio di un quattordicenne dopo una lite nata sull’app. Carla Ialenti
Barberismo, lo storico che guida la community sul web
Alessandro Barbero, professore di storia medievale, è diventato una star del web a sua insaputa. La community che si è creata attorno a lui ha dato vita al fenomeno del “barberismo”, parola inserita nel libro dell’anno 2024 dall’enciclopedia Treccani. La parola indica un “appassionato apprezzamento” da parte di migliaia di persone per le conferenze e gli interventi di Barbero. Ma lo storico è una star del web a sua insaputa. Annalisa Godi
Shareting, i figli baby influencer… loro malgrado
Negli ultimi anni i social network sono diventati dei veri e propri album fotografici in cui mamma e papà postano immagini, foto e video dei loro figli sin dalla loro nascita e tutto questo a loro insaputa. I bambini si ritrovano così a diventare delle vere e proprie star del web. Tuttavia è importante essere consapevoli dei rischi che si corrono quando si decide di dare i bambini “in pasto ai social”. Cristina Cirri
Fake news, ma non è soltanto una bufala
Le fake news sono sempre esistite. Eppure con l’avvento del web e dei social network il loro impatto è cresciuto in modo esponenziale. Per questo è importante riconoscerle, sapere perché nascono e come difendersi con alcuni suggerimenti. Maria Concetta Valente
Deepfake, l’intelligenza artificiale che inganna il nostro occhio
Tom Cruise che fa scherzi e magie oppure il presidente americano Donald Trump arrestato da agenti di polizia. No, non state sognando ma vi siete semplicemente imbattuti in deepfake, contenuti falsi creati con l’intelligenza artificiale. Questa tecnologia manipola video, audio e testi, facendo sembrare reali eventi mai accaduti. Il pericolo? Fake news, truffe e danni alla reputazione. Immaginate un politico che incita alla violenza: il caos è servito. Per non cadere nel tranello: controlla le fonti, fai ricerche incrociate e osserva i dettagli sospetti nei video. Il vero nemico è la disinformazione. Andrea Bocchini
Phubbing, con lo smartphone l’assenza in presenza
Onnipresenti ma mai presenti. Questo è il rischio che i cellulari portano con loro. Da una parte la possibilità di connettersi con gli angoli del mondo più disparati, dall’altra l’assenza dilaniante: faccia a faccia col telefonino e non con la persona che ci è di fronte, che diventa la terza incomoda. Si chiama phubbing e lo sapete che per arginarlo sempre più ristoranti danno premi, come sconti e voucher, a chi si riesce a sconnettersi durante i pasti? Martina Tomat
La post-verità, quando i fatti non bastano più
Viviamo nell’era della post-verità, dove emozioni e credenze contano più dei fatti. Ma come siamo arrivati a questo punto? Chiara Ricciolini.
Echo – chambers: la bolla che non ti da mai torto e ti asseconda
Nei primi 10 giorni dall’insediamento di Trump, i suoi sostenitori hanno elogiato gli ordini esecutivi firmati. Trovandosi all’interno di camere d’eco non hanno trovato alcun riscontro contrario che mostrassero anche le promesse fatte durante la campagna elettorale e poi però non mantenute dal presidente. Ma cosa sono le camere d’eco? Sono luoghi online in cui certe nostre opinioni si rafforzano e dove ci interfacciamo solo con persone che la pensano come noi. Il fenomeno è rafforzato dai social. Laura Nasali