Urbino, primo Consiglio comunale dopo “il ritorno” di Gambini: la minoranza diserta per protesta

Il Consiglio comunale di Urbino
Di ANDREA BOCCHINI e MARIA CONCETTA VALENTE

URBINO – C’era tanta attesa per il primo Consiglio comunale dopo la revoca delle dimissioni da parte del sindaco di Urbino Maurizio Gambini. Lo testimonia una sala Serpieri al Collegio Raffaello piena di pubblico come mai prima. Eppure molti seggi sono vuoti: il primo cittadino è tornato al lavoro (e al suo posto), ma per protesta le opposizioni hanno disertato la seduta. “Un segnale di dissenso nei confronti della situazione politica che si è creata nella città”, fanno sapere in una nota. Un’azione a cui Gambini risponde prontamente: “Ennesima sceneggiata”. Poi le prime parole del sindaco dopo il suo dietrofront di sei giorni fa: “Si torna a lavoro e lo faccio con tutto l’appoggio della maggioranza. Chi ha sbagliato, ha riconosciuto i propri errori (i consiglieri dimissionari di Urbino Rinascimenti ndr). Ma in assise, che è durata solo un’ora e mezza vista l’assenza delle opposizioni, c’è anche spazio per parlare dei lavori al nuovo bike park alle Cesane e per dire che “il bilancio è in equilibrio e il rendiconto in linea”. Nessuna interrogazione. Nessuna mozione. Tutto fila liscio senza intoppi. In silenzio.

La protesta della minoranza

Sono passate da poco le 17. I consiglieri di maggioranza sono tutti presenti. Gli assessori anche. Il sindaco fa il suo ingresso per ultimo. I banchi della minoranza sono vuoti. “Con la nostra assenza intendiamo denunciare il crollo morale, sociale, politico e personale della nostra amministrazione”, scrivono le opposizioni in una nota che viene letta in Assemblea dalla consigliera Alice Amadori (lista civica Futura), unica presente della minoranza, che, finito di leggere la nota, si alza e lascia l’aula.

Gli scranni lasciati vuoti dalla minoranza per protesta

Gambini torna al suo posto

La lettura dura cinque minuti poi i lavori riprendono dalla surroga dei nuovi consiglieri chiamati a sostituire quelli dimissionari di Urbino Rinascimenti: Massimo Guidi, Gabriele Carobini e Silvia Rossi. Al loro posto sono subentrati Giulia Serafini, Lorenzo Lorenzoni e Claudio Ovarelli. Tutti e tre della lista civica (e di maggioranza) Liberi per cambiare. Ma è presente solo Serafini, 29 anni e infermiera. “Auguro ai nuovi consiglieri un buon lavoro”, dice Gambini che poi aggiunge: “Quello appena passato è stato un momento di stop, ma era necessario perché non c’era più modo di andare avanti. Oggi torno al lavoro e lo faccio con tutto l’appoggio della maggioranza”. In disparte (vicino all’ingresso) ci sono anche Guidi e Carobini che ascoltano senza reazione le parole del sindaco. “Il gruppo Urbino Rinascimenti ha sbagliato e tutti e tre hanno riconosciuti i loro errori – continua il primo cittadino – sono tanti anni che faccio politica e ho capito cosa volessero fare anche se hanno detto di aver agito in buonafede. Il loro passo indietro è stato un atto nobile”. Una versione che Guidi e Carobini hanno però smentito al Ducato: “Atto nobile? Il sindaco non lo è stato”.

La neo consigliera comunale Giulia Serafini (Liberi per cambiare)

Nella giornata di ieri, Guidi e Rossi sono stati auditi in commissione Controllo e garanzia del Comune di Urbino, dichiarando di non aver ricevuto nessuna pressione nel fare un passo indietro”. Ma Gambini sulla questione è chiaro: “La commissione è stata convocata illegittimamente”. Anzi, “quello che è successo ieri è stato gravissimo, sembrava un’inquisizione”. Poi di fronte ai banchi lasciati vuoti dalla minoranza, Gambini chiosa: “Mi dispiace che facciano ulteriori sceneggiate e non hanno certamente capito come funzioni la democrazia. Mi hanno ferocemente insultato in queste settimane e sono usciti anche dei manifesti vergognosi – continua – sono stato accusato di reati che non ho mai commesso”. E concludendo: “Oggi riprendo il mio lavoro con serenità sapendo quello che è successo ma, come diceva mio nonno, ‘parlare è argento, star zitti è oro’ e se uno deve fare certe affermazioni è meglio che stia in silenzio”.

All’ordine del giorno anche il bike park in costruzione alle Cesane di Urbino, “un’idea nata otto anni fa su proposta dell’allora consigliere (e oggi assessore alle Attività sportive e Protezione civile) Gianfranco Fedrigucci che, dopo tanto tempo, prende forma”, dice Marianna Vetri, assessora Personale e infrastrutture sportive. “L’impianto sarà composto da tre piste da discesa e due da ‘pump track’. E oggi in Assemblea è passata all’unanimità la delibera per affidare a terzi la gestione dell’impianto secondo il criterio di concessione dei servizi. “La struttura è stata realizzata grazie a due importanti finanziamenti regionali – conclude Vetri – e ulteriore spesa verrà imputata nelle risorse di bilancio 2025-2027”.

Al termine del Consiglio c’è spazio anche per un’ultima precisazione di Gambini rispetto al bilancio del Comune. “Domani andremo in conto e tutti i numeri sono in linea. Il bilancio è in equilibrio”, dice il primo cittadino. “Avere il rendiconto pronto il 25 di marzo mi rende orgoglioso. Domani arriverà sul tavolo della giunta, così che alla fine di aprile possa essere approvato. Questo testimonia un lavoro eccelso della nostra amministrazione”.

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