di GIOVANNI BRUSCIA
PESARO – “La cultura non ha più dignità sulla carta stampata, il giornalismo culturale è diventato un’isola”. Vittorio Sgarbi lancia l’allarme dal palco del teatro Rossini di Pesaro su cui sale per la sua lectio durante il Festival del giornalismo culturale, dal titolo “Il linguaggio dei media sull’arte”.
“Siamo in un tempo di ipertrofia culturale e al tempo stesso di decadenza dei giornali. Io ormai li leggo via mail, in formato elettronico e credo che i cartacei a breve non esisteranno più”, premette il critico d’arte. La sua analisi è dettagliata, soprattutto quando si parla della terza pagina dei quotidiani, quella che da sempre è dedicata alla cultura. “Rappresenta la dignità che la cultura ormai ha perduto. Al direttore di Libero Vittorio Feltri dissi di fare una rivoluzione: ‘metti la pagina della cultura in terza, lui rispose con un ‘no non si può, perché la prima si estende fino alla settima pagina’”. Oggi la cultura nei quotidiani trova sempre meno spazio: “Spesso arrivi a pagina 27 o 37 e rischi di non trovarla. Questo significa che la cultura ormai è un ambito periferico”, spiega.
La lectio di Sgarbi spazia dal passato al presente, e non manca di suscitare stupore: “Per me La Zanzara, (trasmissione di Radio 24 condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo nota per i suoi interventi sopra le righe, ndr) è una forma di cultura, anche perché è mia figlia”. Pochi istanti dopo, la sorpresa: Sgarbi riceve una telefonata, quella di Cruciani. E, sul palco, rispode. “Sto parlando di te”, gli dice tra le risate del pubblico. “Lo so – è la risposta del conduttore radiofonico – l’ho letto su Twitter, mi hanno taggato”. Un esempio perfetto di contaminazione tra arte, cultura e nuovi media. “Io ascolto Cruciani per la sua irriverenza ma anche perché sa affrontare certi problemi e questioni”, dice Sgarbi.
Il mondo cambia, i mezzi di comunicazione anche, così come i modelli culturali: “Oggi il massimo intellettuale nel mondo è lo chef Massimo Bottura, ormai il mondo della cucina ci ha sopraffatto in ambito culturale, basti pensare che il culatello è più conosciuto di Correggio”. Sgarbi però è ottimista quando si parla delle iniziative culturali e delle mostre che vengono realizzate in tutta Italia: “Non è vero che non si fa nulla in campo artistico, si fa molto, ma il problema è che quello che non viene raccontato a sufficienza. L’unico giornale saggio e che esce dagli schemi tradizionali è Il Foglio, anche se purtroppo ha pochi lettori”.
L’intervento dell’assessore alla Cultura di Urbino dura mezz’ora, con una chiusura significativa tra gli applausi: al pubblico presente in sala legge le parole della lettera scritta dal sindaco di Riace Mimmo Lucano.