di NICOLETTA PETTINARI
URBINO -“Nove colleghi sono stati assunti a tempo indeterminato, altri 12 a tempo determinato”. Lo ha detto Daniela Capponi, rappresentante del personale tecnico-amministrativo dell’Università di Urbino, intervenendo all’inaugurazione del nuovo anno accademico.
Circostanza, secondo la Capponi, che permette di riflettere e di fare il punto sull’obiettivo della precarietà zero, già in parte raggiunto. A questo fa eco il riferimento al nodo pensioni, con 30 unità in procinto di lasciare spazio a nuove leve, nel segno di un turnover che, spera, possa presto avverarsi. La rappresentante rivendica anche il risultato della classifica Anvur che ha premiato il personale tecnico-amministrativo per aver saputo valorizzare la centralità degli studenti, in totale 15.000, molti dei quali provenienti da matrici culturali diverse, sintomo di una più efficace rete di rapporti costruita in campo internazionale. L’augurio, per la Capponi, è quello di continuare in questa direzione, potenziando i riconoscimenti di carriera del personale universitario e confermando, per il prossimo anno, i benefit già elargiti nel 2018.
“Siamo in un momento storico di grande fragilità e risulta fondamentale il ruolo del nostro ateneo”, dice, riferendosi ai cambiamenti che hanno interessato i vari dipartimenti. Tra le più antiche d’Europa, infatti, l’Università di Urbino ha concluso nel novembre del 2011 la sua statalizzazione, dopo essere stata libera università fino al 2006. Con pieno sostegno agli organi di governo, la Capponi auspica infine una sempre più estesa competitività, italiana ed internazionale, nel segno di una competenza professionale di qualità.
