di NICOLETTA PETTINARI
URBINO-“Cercate ardentemente di scoprire che cosa siete chiamati a fare e poi mettetevi a farlo appassionatamente. Siate comunque sempre il meglio di qualsiasi cosa siate”. Alice Amadori, rappresentante degli studenti di Urbino, dà il suo benvenuto all’anno accademico 2018/2019 citando Martin Luther King e destreggiandosi poi tra Aldo Moro e Steve Jobs.
Laureanda di Economia e Management ricorda gli inizi tra paure, incertezze e le prime esperienze accademiche, definendosi una privilegiata per aver potuto costruire un percorso universitario, cosa che non tutti possono permettersi.
Sprona i colleghi a non lasciarsi abbattere di fronte alle prime difficoltà, perché “per fare le cose occorre tutto il tempo che occorre” dice riferendosi alle parole di Moro e segnalando la necessità di lottare e di distinguersi in una società dove nessuno è più veramente riconoscibile. Scoprire il proprio ruolo, migliorando se stessi e andare oltre i voti, le lodi o i crediti formativi degli esami è, dal suo punto di vista, la scintilla che fa ritrovare una propria identità, da protagonisti e non da semplici comparse. Si rivolge poi alle autorità, invitandole a puntare sui giovani e a capire il momento in cui deve e può avvenire un positivo ricambio generazionale: “Ascoltateci, lasciateci prendere il volo, solo però dopo averci dato le giuste regole per atterrare in piedi”.
Nel finale ricorda anche la ormai ‘consumatissima’ frase di Steve Jobs “siate affamati, siate folli” che riscuote l’applauso della platea di studenti e studentesse. Alice Amadori chiude con l’augurio di una collaborazione sempre più attenta tra giovani e docenti, per prender parte, tutti, ad un cambiamento che vada oltre quel “brava!” urlatole da qualcuno al termine del suo discorso.