di CHIARA UGOLINI
URBINO – E’ fondamentale investire nell’università: per questo motivo è stato predisposto un piano di sviluppo di 30 milioni di euro per offrire strutture più moderne e funzionali agli studenti dell’Università di Urbino Carlo Bo. Lo ha annunciato oggi il rettore Vilberto Stocchi durante la cerimonia di inaugurazione dando così inizio ufficialmente all’anno accademico 2018-2019 a Urbino.
Prima di iniziare il suo discorso il rettore ha dedicato qualche parola alla morte del giovane studente morto proprio ieri mattina, esprimendo il proprio dolore alla famiglia. Di fronte a studenti, professori, direttori di dipartimento, rettori ospiti, organi di polizia nell’Aula Magna, Stocchi ha comunicato il progetto di recupero dei piani sotterranei di San Girolamo, Biblioteca Area Umanistica; l’inizio dei lavori a Palazzo Bonaventura e a Palazzo Battiferri, per avere un recupero funzionale delle strutture; la messa a norma dei collegi universitari; la costruzione di una nuova sede di Scienze motorie; e acquisto dell’area “Buca1” e della donazione della “Buca 2” da parte del Comune.
Secondo i dati citati dal rettore, la scuola di Urbino che, per le scienze fisiche si pone tra 251esino e 300esimo posto nella graduatoria realizzata da The World University Rankings, ha visto quest’anno un aumento del numero degli iscritti, più del 7,5% rispetto allo scorso anno al 31 Ottobre 2018.
La Rappresentante del consiglio degli studenti, Alice Amadori, augurandosi che questo giorno potesse essere l’inizio di un nuovo percorso, di una nuova pagina per l’Ateneo, si è rivolta alle autorità presenti in sala e ha chiesto loro di puntare maggiormente sui giovani e di ascoltarli, di rivolgersi a loro quando “necessario”.
La cerimonia di inaugurazione si è conclusa con la lectio magistralis del professore ospite Michel Troper su “l’Unione Europea e la sovranità dei popoli”. Ovvero sul nuovo “spettro” che si aggira oggi in Europa: il populismo, che desidera la restaurazione della sovranità popolare. Di fronte ad un Europa che contribuisce a rafforzare la crisi della sovranità, assumendosi le competenze degli stati che ne fanno parte, Troper ha recuperato le tre definizioni – carattere supremo di potenza statale, insieme di poteri dello stato, organo più alto dello stato – e ricordato che la sovranità “è come la verginità: una può perderla senza che qualcuno l’acquisti”. E ha dimostrato anche che la frase “”il popolo è sovrano” presente in più Costituzioni, non è altro che un modo per giustificare che la volontà espressa dal Parlamento è quella del popolo.
I popoli europei restano sovrani, ha concluso “una donna per quanto possa essere la più bella del mondo non può avere più di quello che ha e non possiamo pretendere, come Re Mida, di trasformare tutto ciò che viene toccato in oro”.