di Federico Sozio
URBINO – Nell’anno accademico 2017-2018 sono aumentati del 50% gli studenti dell’università di Urbino che hanno frequentato altri atenei nell’ambito del progetto Erasmus+: 424 di cui 101 per tirocinio. In aumento anche il numero di professori ordinari sul totale del personale docente: +1,8% nel 2017, quando sono stati chiamati nove professori di prima fascia, 12 professori di seconda fascia e 7 ricercatori a tempo indeterminato. La politica di reclutamento della Carlo Bo ha anche attirato l’attenzione del ministero dell’Istruzione e della Ricerca, che lo scorso anno ha premiato l’università.
Il rettore della Carlo Bo Vilberto Stocchi ha presentato a palazzo Passionei il Bilancio Sociale 2017. Un resoconto che, secondo Stocchi, dà la misura dei successi conseguiti dall’Ateneo nel corso degli ultimi anni.
Tra i 14.000 studenti iscritti la maggioranza è composta da donne: 8.667; oltre la metà degli iscritti (il 54%) vengono da fuori Regione e 874 sono studenti stranieri (l’81% da Paesi extracomunitari). Un Ateneo che conta 324 professori e ricercatori, di cui 141 donne. Un altro fiore all’occhiello dell’Ateneo è la sua biblioteca: oltre 500.000 volumi ai quali si aggiungono gli oltre 100.000 documenti nella Fondazione Carlo Bo e Marise Bo.
Non solo uno sviluppo economico ma soprattutto sociale in una città ancora oggi a misura d’uomo dove le distanze si percorrono a piedi e sono facili gli incontri fra cittadini urbinati e studenti stranieri. Un punto di forza dell’Ateneo di Urbino sono i corsi estivi di lingua e cultura italiana per stranieri tenuti da docenti di madrelingua italiana.
Il nuovo libro di ateneo “Uniamo prospettive“, presentato durante la conferenza stampa, descrive l’Uniurb come una “città campus”: “Questo consente un rapporto docente-studente che di norma in un grande Ateneo non è semplice instaurare” ha spiegato il Rettore che poi si è soffermato sulle virtù della città: tra queste la vivibilità. “Qui non c’è solo una bellezza urbanistica ma anche una qualità dell’aria sempre buona o ottima. A differenza di altre realtà del nord Italia”.