URBINO, 3 APR. – I due fratelli campani, denunciati nel marzo del 2018 per aver vandalizzato il centro storico di Urbino con bombolette spray, si sono scusati con il Comune e si sono offerti di risarcire i danni con lavori di pubblica utilità. Tra gennaio e febbraio dell’anno scorso i due ragazzi avevano imbrattato i muri della città, un’auto delle Poste e cassonetti dell’immondizia. Nella prima udienza davanti al giudice di pace, in cui si discuteva soltanto dell’imbrattamento dei beni mobili, il pubblico ministero Catia Letizi ha giudicato tardiva la loro offerta: le scuse sarebbero dovute arrivare prima dell’inizio del processo.
Durante il dibattimento si è anche parlato della validità della querela presentata direttamente da un dipendente dell’ufficio Unesco al decoro e igiene urbana contro i due ragazzi. L’oggetto del contendere è stata la legittimità di una querela presentata da un dipendente in rappresentanza dell’intero ufficio. È regolare per la pm, che ha citato una sentenza della Corte di Cassazione nella quale si giudicava valida una querela presentata dalla dipendente, e non dalla proprietaria, di un negozio che aveva subito un furto. La difesa, invece, la ritiene nulla in quanto il querelante, secondo l’articolo 337 del codice di procedura penale, non sarebbe il legale rappresentante dell’ente.
Il giudice, visti gli orientamenti controversi in merito, non si è espresso e ha fissato la prossima udienza al 3 luglio.
(f.c.)