Facebook, Instagram e Whatsapp down. Le ore “terribili” a Urbino. Tra panico e calciobalilla

Alessandro e Luca
di VALERIO SFORNA

URBINO – All’inizio c’è stato il rallentamento. Un semplice intoppo, prima di recuperare la “rete in attesa”, hanno pensato tutti. Invece no. Un blocco di tre ore ha paralizzato i tre principali social network: Whatsapp, Facebook e Instagram. Nello specifico, l’app di messaggistica istantanea e  i due social  sono rimasti “down” dalle 12 alle 15 circa, di ieri.

Il black out non ha colpito solo l’Italia ma è stato segnalato in diverse parti del mondo: in Europa, soprattutto in Austria, Spagna e Portogallo; nel sud-est asiatico, in particolare in Malesia; negli Usa, nello specifico sulla East Cost con New York da “bollino rosso”.

Anche a Urbino, la paralisi social ha fatto parlare di sé. Ha causato problemi agli studenti intenti a organizzare la domenica pomeriggio oppure dediti alle “scrollate” pomeridiane per colmare la noia e l’apatia da weekend. Per altri è stata una benedizione mentre per i più “maturi” la cosa è stata meno “dolorosa”.

C’è chi “sono schizzato male”…

Mirko Ragazzini ha 24 anni e studia  Scienze della nutrizione. “Stavo parlando al telefono con una mia amica – racconta -, organizzavamo il ritorno qui ad Urbino. Quando mi sono accorto del malfunzionamento ho schizzato male! All’inizio pensavo fosse un mio problema, poi chiamando la mia amica abbiamo capito che era una cosa generale.  In maniera compulsiva continuavo a guardare il telefono, ti giuro è stato un dramma”.

Mirko Ragazzini, 24 anni

Anche Leonardo Pinto, studente di 22 anni della facoltà di Scienze motorie, non ha preso bene la notizia del social in panne. “Ho subito chiamato il 155 – spiega Pinto -, ma nessuno rispondeva. Ho spento e riacceso il telefono, tante volte, troppe volte, quasi mi vergogno (sorride, ndr)”.

Leonardo Pinto, 22 anni

Linda Scarlatti, 21 anni studentessa di Lingue alla Carlo Bo, si è vista passare davanti un futuro distopico senza social: “La mia paura più grande? Ho pensato tutto il tempo questa cosa, sai se rimaniamo senza social network per un mese”.

Linda Scarlatti

…e chi “meglio il calciobalilla”

Non mancano le voci fuori dal coro. Luca Pugnali, 19 anni iscritto alla facoltà di informatica sembra sincero: “Non mi sono accorto nemmeno, stavo lavorando al pc e in quelle tre ore non ho preso in mano il telefono”.  “Io l’ho presa bene – dice Alessandro Zacchilli, 20 anni studente di Informatica-, ci vuole un pochino di stacco ogni tanto. Noi giovani passiamo troppo tempo sui social, soprattutto su Instagram che ormai è diventata una specie di droga”. Meglio una partita a calcio balilla quindi.

Alessandro Zacchilli, 20 anni,  e Luca Pugnali, 19 anni, giocano a calcio balilla nel day after il blocco

“Adesso mi viene da ridere – racconta Domenico Arezzo, 23 anni studente di Marketing qui a Urbino – ma ieri ho vissuto un inferno. Stavo lavorando ad un progetto importante quando ad un certo punto non ho più potuto condividere informazioni con i miei colleghi. Un vero disastro guarda, mi fermo qui e non ti dico cosa ho detto in quelle tre ore di blocco, non mi sembra il caso, a meno che tu non voglia trascrivere una serie di blasfemie…”. In effetti è meglio fermarci qui.

Domenico Arezzo, 23 anni

Tra gli over-60, la questione sembra aver suscitato meno problemi. Tra le persone più mature che non ci scacciano malamente dicendo di non volerne sapere di “Feisbuc” o che non sanno cosa sia “Istacoso” parliamo con Giuseppe Ugoccioni, 65 anni, titolare dell’edicola in piazza della Repubblica. “Uso giornalmente Whatsapp – spiega Ugoccioni – ma ho appreso la notizia dalla radio. Ho poi verificato di persona e in effetti non funzionava. Ero in contatto con mia moglie, che era in viaggio per lavoro, e in effetti non mi arrivavano suoi messaggi. Abbiamo risolto tutto con una chiamata”. Se l’uomo immaginava una domenica pomeriggio tranquilla di Serie A, senza telefono, però si sbagliava. Alle 15 in punto, insieme col fischio d’inizio, i social hanno ripreso di nuovo a funzionare, riportando tutti alla frenetica normalità.

#Facebookdown #Whatsappdown e #Instagramdown

Il blocco dei social è stata senz’altro la notizia più curiosa del weekend. Twitter, non colpito dal blocco, è stato il social da dove è partito l’allarme. Gli hashtag social down dopo una decina di minuti erano già virali e sono entrati subito al primo posto nella trending topic.

Così tra chi come la giornalista di Rai News 24,  Serena Scorzoni, ha approfittato del blocco per leggere un libro


Chi ha riscoperto il piacere di una passeggiata all’aria aperta


C’è stato anche chi come l’allenatore del Milan, Gennaro Gattuso, ha gioito e approfittato per strigliare i suoi giocatori che “smanettano” troppo sui social network invece di allenarsi.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi