di FRANCESCO COFANO
URBINO – “Solo propaganda elettorale, un colpo basso”. Così i titolari dei negozi di cannabis light di Urbino definiscono le polemiche di questi ultimi giorni seguite alle dichiarazioni di guerra verso i canapa shop del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
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Nella città ducale sono tre (di cui un distributore h24) gli esercizi commerciali specializzati non solo nella vendita di cannabis light ma di tutti i prodotti derivati dalla canapa, come oli a base cbd e prodotti cosmetici. Due si trovano in pieno centro storico a poca distanza l’uno dall’altro, il terzo, Tempio Verde, a Borgo Mercatale. Sono esercizi legali, con licenza di vendita, per i quali i titolari hanno investito, con rischio d’impresa, nel tentativo di inserirsi in un mercato emergente e in rapida espansione.
“Credo che i politici debbano informarsi meglio sui benefici della canapa e sul fatto che non può essere definita droga perché non ha una reazione psicoattiva”, dice Giorgia Brunetti, proprietaria del punto vendita del franchising CbWeed inaugurato il 30 giugno scorso in corso Garibaldi. Sulla stessa linea Alessandro R., amministratore di Tempio Verde, realtà locale presente anche a Fano e Pesaro. “È solo propaganda, la questione canapa va approfondita scientificamente. Quando si fanno questo tipo di valutazioni bisogna mettere sulla bilancia gli aspetti positivi e negativi e nel caso della canapa i primi sono in netta maggioranza”.
L’identikit del cliente tipo è diverso da quello che ci si aspetterebbe: ci entrano “persone di tutte le età, dai 20 ai 70 anni”, spiega Brunetti. Addirittura “l’età media è di 37 anni secondo i nostri dati, sono rari i ragazzi dai 20 ai 25 anni mentre la maggior parte dei clienti viene per comprare prodotti per i genitori anziani”, aggiunge Alessandro.
Nessuno sballo, dunque, per quello i ragazzi vanno altrove. Sono altre le qualità offerte dalla cannabis sativa, quella legale. “Siamo contro qualsiasi approccio basato sugli effetti psicoattivi. Il maggior benessere è un relax fisico importante”, precisa Alessandro R. La si compra “perché ha un buon sapore, è biologica e in più c’è il cbd che rilassa e dà sollievo contro il dolore”, aggiunge la titolare del negozio in centro.
Ma la classe politica non la pensa così, a livello nazionale come locale. Il portavoce della Lega urbinate, Federico Cangini, si era dichiarato a favore della chiusura di questi negozi per una questione di “decoro del centro storico”. Sul fronte opposto invece si era schierato il candidato sindaco del Movimento 5Stelle Gabriele Lauricella, che aveva bollato la questione come “propaganda”. Su una linea di mezzo il sindaco Maurizio Gambini, contrario a una chiusura ma favorevole a maggiori controlli per prevenire attività illegali.
E sull’atteggiamento dei politici Brunetti è chiara: “Mettere in difficoltà persone che lavorano e pagano le tasse in maniera onesta mi sembra un colpo basso. Dietro l’apertura di un’attività ci sono sacrifici e investimenti. I problemi veri in Italia sono altri”.