URBINO, 26 NOV. – Era il settembre del 2016 quando una studentessa dell’Università di Urbino è finita al pronto soccorso con un trauma alla spalla destra e un timpano perforato. Contusioni per le quali ha accusato il compagno, all’epoca studente come lei. Oggi, martedì 26 novembre, al tribunale di Urbino si è svolta la seconda udienza che vede l’uomo imputato per atti persecutori e lesioni. In quell’occasione, si legge nelle carte, la donna era stata convinta dal fidanzato a trascorrere la notte nella stanza di lui, ai collegi, dove entrambi vivevano. Una volta insieme, però, l’avrebbe colpita “facendola sbattere contro il muro, per poi, afferrandole i capelli e trascinandola a terra, colpirla con calci e pugni al volto e al corpo” si legge negli atti. Nei capi di imputazione che pesano ora sull’uomo si fa riferimento anche a un episodio precedente, in cui la donna “è stata afferrata per i capelli […] colpita con pugni al volto e con calci”. E “ossessionato dalla gelosia”, l’ha insultata.

L’imputato, durante la prima udienza che si è svolta nel settembre del 2018, ha negato tutto davanti al giudice delle indagini preliminari. Mentre a essere ascoltato quest’oggi è stato il vicino di casa dell’uomo, che ha descritto il rapporto tra i due come particolarmente litigioso: “Capitava che cominciassero a urlare davanti a tutti. Un paio di volte è successo che si prendessero a spintoni. Lei forse era un pochino gelosa. Le dava fastidio che lui parlasse con le altre ragazze”. In un’occasione, durante una festa, il testimone ha raccontato che stava “cercando di dividerli, e lei ha rotto un piatto che avevo in mano. Una volta lui mi ha anche mostrato un paio di lividi sul braccio, confidandomi che era stata lei a farglieli”. La prossima udienza è prevista per il settembre del 2020.

(li.ca)