di VALERIO SFORNA
URBINO – “Vi giuro ho mangiato anche io quei piselli, come faccio tutti i giorni insieme ai miei colleghi, e non sono stato male. Attendo con ansia i risultati dell’Asl perché sono curioso di sapere qual è la causa dell’intossicazione dei ragazzi”. A parlare è Maurizio Sacchi cuoco e operatore della mensa,durante l’incontro nel palazzo di via Vittorio Veneto, tra i rappresentanti degli studenti, i vertici dell’Erdis e gli operatori. Si è parlato di quello che è accaduto venerdì scorso, quando una ventina di universitari erano stati ricoverati al pronto soccorso dopo aver pranzato alla mensa del Tridente (chiusa poi in via precauzionale dall’Asl). La proposta fatta dal direttore dell’Erdis, Angelo Brincivalli, e dal vicepresidente dell’Erdis, Tonino Pencarelli è stata quella di istituire una “commissione mensa” che riunisca, mensilmente, tutti i soggetti coinvolti per valutare i miglioramenti del servizio in base ai consigli e alle osservazioni fatte da chi tutti i giorni mangia nelle strutture.
“Urbino, dopo fatti di venerdì scorso, è finita nell’occhio del ciclone. Sono state scritte e dette cose assurde. Di 13 mila studenti dell’Uniurb molti pranzano e cenano nelle nostre strutture e accontentare tutti non è sempre semplice – ha detto Brincivalli agli universitari seduti al tavolo – ma nessuno vuole guadagnare sulla vostra pelle. La mensa del Tridente non riaprirà nel fine settimana. Siamo ancora in attesa del nulla osta dell’Asl, ma credo che lunedì 2 dicembre la struttura sarà di nuovo operativa”.
Sulla causa dell’intossicazione, il direttore è stato cauto: “L’episodio c’è stato, non si può negare, ma finché non arriveranno i risultati delle analisi si parlerà solo di ipotesi e congetture. Il servizio sanitario ha posto sotto analisi, oltre che campioni di cibo, anche gli stessi operatori della mensa. Sull’igiene potete stare sicuri, sulla qualità del servizio siamo disposti a migliorare, lavorando tutti insieme”.
La voce degli studenti
I rappresentanti del Consiglio degli studenti, negli scorsi giorni, hanno raccolto le richieste degli universitari, sia attraverso un incontro pubblico sia con un questionario online. “Da venerdì sera viviamo una situazione di allarmismo mediatico – dice una rappresentante – ma è già da un po’ di tempo che riceviamo segnalazioni e lamentele. L’intossicazione è solo la punta dell’iceberg. Gli studenti, oltre alla chiarezza sull’episodio di venerdì, chiedono: un menù più vario, le tovagliette sui vassoi, porzioni di cibo più abbondanti e un maggiore coinvolgimento empatico da parte degli operatori”.
I risultati del questionario dicono che il 57% dei fruitori del servizio è soddisfatto, il 27% non ha un’opinione mentre il 16% boccia le mense. Dati tutto sommato non critici per una struttura che ogni giorno serve circa 2.000 pasti. “La nostra proposta arriva per ricucire lo strappo, tra l’ente e gli studenti, che si è creato col passaggio dall’Ersu all’Erdis. Prima un rappresentante degli studenti faceva parte del Cda – dice Pencarelli – oggi no. Per questo motivo è necessario creare un tavolo permanente di confronto. Siamo disposti anche a stilare una carta dei servizi, cioè una mini-guida sui diritti di chi mangia a mensa. Creeremo dei punti d’ascolto per fare in modo che gli studenti sappiano sempre a chi rivolgersi per qualsiasi criticità”.
.. e quella degli operatori
“Gli studenti devono sapere che per qualsiasi problema noi ci siamo. Per ogni servizio c’è un responsabile di turno. Invito tutti a rivolgersi a noi in qualsiasi momento e vi garantisco che faremo il possibile per soddisfare le vostre esigenze. Dico sempre ai ragazzi che io gli faccio da mangiare ma loro mi danno da mangiare. Non abbiamo alcun interesse a farli star male”, dice Sacchi.
Il 4 dicembre l’incontro con gli studenti intossicati
Tra le critiche che gli studenti hanno rivolto all’Erdis c’è anche quella di non essersi scusati con i ragazzi che sono stati ricoverati. “Innanzitutto noi non sappiamo i nomi dei ragazzi. Quando, e se, verranno accertate eventuali colpe dell’ente non esiteremo a farlo. Ci siamo già scusati, con un comunicato, per il disagio creato dalla chiusura della mensa, ma siamo disposti ad incontrare gli studenti intossicati mercoledì 4 dicembre alle 18, alla mensa del Tridente. Questo spiacevole episodio servirà per ripartire tutti insieme”, ha concluso il direttore Brincivalli.