di CLARISSA CANCELLI
URBINO – Vittorio Sgarbi sarà proclamato prosindaco di Urbino il 14 dicembre, durante una cerimonia nella Sala Serpieri dell’ex Collegio Raffaello che si concluderà con il giuramento. L’ex assessore alla Cultura non sembra tuttavia possedere l’unico requisito esplicitato nella delibera approvata dal Consiglio comunale il 25 settembre, che istituiva la nuova figura.
Nell’atto, che modifica lo Statuto comunale del 1991 introducendo – con l’articolo 19 bis – la nuova carica, è scritto che “il prosindaco è scelto tra i cittadini eleggibili alla carica di Consigliere comunale”. Sgarbi, in quanto sindaco di Sutri, è ineleggibile in un altro Consiglio comunale, stando all’articolo 60 del Testo unico Enti locali (Tuel).
“La considerazione è corretta. Sgarbi non sembra rispettare i criteri di eleggibilità previsti nel Tuel. Tuttavia, secondo lo Statuto del Comune, non avrà poteri amministrativi, né sarà retribuito. Avrà un ruolo di rappresentanza onorifico. Quindi non dovrebbero insorgere questioni di incompatibilità gravi”, spiega al Ducato Marta Simoncini, docente di Diritto amministrativo dell’Università Luiss di Roma.
Nessuno – almeno a quanto si legge nel resoconto del Consiglio comunale – ha rilevato questa incongruenza. La formula usata è uguale a molte altre presenti in delibere di Comuni che hanno deciso di introdurre questa figura. Il Ducato ha cercato di raggiungere, senza successo, il sindaco Gambini per avere chiarimenti e sapere se l’amministrazione fosse a conoscenza della incongruenza e, in caso, se ci sia l’intenzione di modificare la delibera.
Cosa fa un prosindaco?
Il critico d’arte non avrà alcun potere né “competenze sui settori, servizi, uffici comunali e sui relativi dipendenti”, si legge nella delibera. La legge che prevedeva l’elezione di un prosindaco contestualmente all’elezione del Consiglio comunale di appartenenza è stata abrogata, quindi non è citata in alcuna legge. Spetta agli statuti o ai regolamenti comunali disciplinare – secondo il decreto legislativo 267/2000 – il funzionamento dei municipi. Insomma, ogni Comune può darsi regole proprie com’è successo a Urbino.
In altri comuni le funzioni del prosindaco sono intese più spesso come figura che fa da cerniera tra le frazioni di un territorio e l’amministrazione. A Urbino sarà una “figura rappresentativa dell’Amministrazione nelle materie espressamente individuate nell’atto di nomina” e “può rappresentare l’Amministrazione comunale nelle manifestazioni pubbliche, in caso di assenza del sindaco e del vicesindaco, indossando la fascia tricolore con lo stemma della Repubblica e lo stemma del Comune, previa autorizzazione del Sindaco”.
“Anche questo è un altro aspetto che rende un po’ ambigua la figura descritta nella delibera – osserva la professoressa Simoncini -. Il prosindaco non ha alcun potere amministrativo, eppure può indossare le vesti del sindaco in sua assenza. Se non fosse sindaco di un altro paese, il fatto che il prosindaco indossi la fascia in una manifestazione culturale non sarebbe problematico, perché per il cittadino sarebbe subito riconducibile al Comune. Ma in questo caso Sgarbi è primo cittadino di Sutri. Quindi questo potrebbe generare ambiguità”.
“Chiaramente è una figura che non può fare nessun atto e nessuna azione esterna o interna, ma solo coadiuvare l’amministrazione, e quindi il sindaco, nelle proprie attività – aveva spiegato Gambini in Consiglio comunale -. Il prosindaco è un’istituzione possibile e quindi un aiuto importante nel cercare qualcuno che deve lavorare gratis o comunque solo per aiutare la città e l’amministrazione”.
Altro aspetto da sottolineare di questa nuova carica, è che non avrà nessuna retribuzione: è “a titolo gratuito e quindi senza nessun tipo di emolumento”, aveva chiarito il 25 settembre il primo cittadino di Urbino.