Banda ultralarga: Urbino è ancora indietro, ma Open Fiber la porterà anche in centro

di CLARISSA CANCELLI

URBINO-  Per avere una connessione più veloce attraverso la “banda ultralarga” i cittadini urbinati dovranno aspettare il 2021.  Urbino si trova infatti, con un’altra decina di comuni, nella terza fase, ossia quella autorizzativa. Quindi ancora indietro nel processo, rispetto ad altri. Ma la Open Fiber- concessionario che sta realizzando le opere in tutta Italia-   ha intenzione di investire a proprie spese in tutte le aree, anche quelle nel centro storico, che non sono comprese nel piano Telematico della Regione.

Le tre fasi 

Per realizzare i lavori sono state infatti individuate tre fasi. La prima (quella più avanzata) comprende i 14 comuni in cui nel 2019 sono già partiti i cantieri: Apecchio, Fossombrone, Frontone, Lunano, Mercatello sul Metauro, Mondolfo, Monteciccardo, Montemaggiore al Metauro, Orciano di Pesaro, Pergola, Petriano, Piobbico, Saltara e Vallefoglia. I lavori saranno completati entro l’estate e quasi 26 mila case saranno collegate, per un investimento totale di circa 6,3 milioni di euro.

La seconda fase conta invece 33 comuni, che hanno concluso la Conferenza dei Servizi e firmato l’avvio dei lavori, completando così l’iter autorizzativo. In queste località i cantieri sono pronti per partire con gli scavi e con l’inserimento della fibra, l’obiettivo è quello di finire entro il 2020.

E poi la terza, in cui si trova Urbino. La Conferenza ha preso il via, il 29 ottobre 2019 ma ancora non si è conclusa. “Terminerà nei primi mesi del 2021 – ha sottolineato il presidente della Commissione ambiente Andrea Biancani – la scelta ovviamente non è politica. Le fasi sono tre e Urbino è compresa in questa. Ma la strada è intrapresa e per Urbino sarà importante dotarsi della banda ultralarga”.

Le aree bianche, grigie e nere 

Nel sito della Regione si legge inoltre che Urbino possiede aree bianche, aree grigie e nere. La Commissione europea ha stabilito una classificazione per misurare il livello di investimenti privati per quanto riguarda le reti a banda larga e ultralarga. Le aree nere sono quelle con la presenza nei prossimi tre anni di almeno due reti a banda larga di operatori diversi; quelle grigie sono quelle con la presenza nei prossimi tre anni di una sola rete a banda larga. Infine le bianche sono quelle con nessuna previsione di investimento privato per banda larga nei prossimi tre anni.

Secondo il codice delle Comunicazioni il sistema pubblico può intervenire solo nelle aree bianche, quindi quelle a fallimento di mercato dove gli investitori non intendono investire. A Urbino le aree bianche sono quelle più periferiche.

“Ma la Open Fiber ha intenzione di operare, a proprie spese, anche in quelle grigio-nere, quindi anche nel centro di Urbino”, ha dichiarato al Ducato la funzionaria responsabile del progetto banda ultralarga della regione Marche.

Questo perché, come ha spiegato la funzionaria, si preferisce utilizzare i cavidotti dell’Enel, evitando quindi eventuali scavi che allungherebbero i tempi, e anche perché c’è potenzialmente mercato.

“Questo è già successo per Ancona, Pesaro, Fano, San Benedetto, Ascoli Piceno e Macerata. Il tutto sarà deciso definitivamente nella Conferenza di servizi che si terrà il 13 febbraio. Dopodiché occorrerà circa un mese per dare l’avvio ai cantieri. I lavori dovranno impiegare massimo 300 giorni”, ha concluso la responsabile.

Come già spiegato, la Open Fiber è l’aggiudicataria della gara indetta da Infratel – ossia la società in-house del ministero dello Sviluppo economico, che attuerà il Piano nazionale Banda larga- “per la concessione di costruzione e gestione di una infrastruttura passiva a banda ultralarga nelle aree bianche del territorio delle regioni”, tra cui rientra anche la regione Marche.

Sul sito della regione Marche si legge inoltre che per garantire l’efficacia dell’intervento, nella fase di progettazione definitiva del concessionario Open Fiber, si richiede anche la collaborazione dei comuni. Per esempio per individuare le infrastrutture pubbliche esistenti da utilizzare per la stesura della fibra, l’elenco delle sedi della pubblica amministrazione nel territorio comunale, i punti di intervento per la stesura della fibra che siano strategici per il comune e così via.

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