Tra ansie e speranze: a Urbino studenti e genitori invadono l’Università per scegliere il futuro

di NICCOLÒ SEVERINI e CHIARA UGOLINI

URBINO – Non sono molti, ma il primo giorno è sempre il più difficile. Più di 500 studenti delle superiori, principalmente marchigiani, ma anche da Riccione, Rimini e Foggia, accompagnati dai propri insegnanti e genitori hanno partecipato al primo appuntamento dell’Open day organizzato dall’Università di Urbino nell’area Scientifico Didattica Paolo Volponi in via Saffi 15. Gaia, studentessa del liceo scientifico Volta-Fellini di Riccione, è venuta con due amiche: “Sono interessata al corso di psicologia. Ho partecipato anche agli open day di Bologna e Cesena, ma scelgo l’università per la sua qualità, non per la città e Urbino sinceramente non la conoscevo”.

L’evento, “Università aperta”, andrà avanti fino al 7 febbraio. Tra giovedì e venerdì ne arriveranno altri 1500, per un totale di 2000, con la curiosità di scoprire cosa la Carlo Bo e Urbino potranno offrire loro. Negli ultimi cinque anni le iscrizioni sono cresciute da 3.725 nel 2014 a 4.485 nel 2019, registrando un aumento dell’8%.

A dare il benvenuto in aula magna è stata la professoressa Ivana Matteucci che consiglia ai ragazzi di scegliere sempre l’università e spiega perché Urbino: “Offre un percorso di eccellenza ed è un ambiente particolare per studiare in pieno benessere. I nostri percorsi di studio sono differenziati e rispondono alle esigenze e alle passioni di tutti. In più guardiamo anche ai servizi per il tempo libero, come sport e teatro, oltre a quelli per lo studio”. Domani e dopo domani sarà presente anche il rettore Vilberto Stocchi, oggi assente per un impegno a Roma al ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

Conclusi i convenevoli, i ragazzi hanno potuto visitare le aule liberamente per poter incontrare i docenti rappresentanti dei corsi universitari e avere le informazioni necessarie alla scelta. Le offerte formative sono state divise, nei tre piani, in tre aree disciplinari: una giuridico, economico politico e sociale, un’area scientifica e una umanistica. All’interno di queste, la possibilità di intraprendere sia corsi triennali e quinquennali a ciclo unico che corsi di laurea magistrale. “Sono qui perché mi interessa il corso in chimica e tecniche farmaceutiche (ctf), perché mi appassiona fin da bambino e ne ho sempre parlato con papà – dice Stephen, maturando del liceo scientifico Marconi di Pesaro – oggi vorrei capire se fa veramente per me, confrontandomi con i docenti”. Parla di questi colloqui la professoressa di patologia generale Maria Cristina Albertini: “In queste giornate spieghiamo la differenza tra farmacia e ctf, che spesso vengono confusi. Ci chiedono se il corso è a numero chiuso, quando iscriversi e che background devono avere per affrontare il corso in maniera corretta”.

Gli incontri di questi giorni, però, non sono l’unica possibilità per i giovani che si affacciano agli studi universitari di chiarirsi le idee. Uniurb infatti ha organizzato nel secondo semestre “Studente per un giorno”, evento che darà la possibilità ai maturandi di entrare negli atenei per fare un’esperienza reale di un giorno di lezione, previa iscrizione. Durante l’estate – nei mesi di luglio, agosto e settembre – saranno organizzati anche altri incontri tenuti dai docenti dei corsi per raccontare la materia.

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