di GIACOMO PULETTI
URBINO – Il pubblico dell’Ariston in piedi, una standing ovation che sembrava non finire mai, gli applausi che coprivano i microfoni. Ivan Cottini, ballerino di 32 anni di Urbania malato di sclerosi multipla, è riuscito a portare il suo messaggio di speranza sul palco di Sanremo. Ma adesso è stanco, i suoi muscoli chiedono un po’ di riposo, gli sforzi si sovrappongono.
“L’esibizione al Festival è stata la ciliegina sulla torta di un percorso che mi rende profondamente orgoglioso”, spiega l’artista al Ducato. Ma è un successo che rischia di non avere un seguito, perché Ivan sta pensando al ritiro, da ufficializzare dopo un’estate di riflessione.
Cottini, testimonial dell’Associazione italiana sclerosi multipla, ha un passato come fotomodello e nel 2015 rinunciò a una parte delle cure per poter avere una figlia, nata nel settembre 2016. Quella decisione, presa all’insaputa di tutti, comportò la perdita dell’uso di una mano, perché per qualche mese la malattia ebbe campo libero. Nel tempo le sue condizioni sono peggiorate ma lui non si è mai arreso, fino all’esibizione all’Ariston di Sanremo assieme a Bianca Maria Berardi, ballerina e coreografa che da cinque anni sale sul palco assieme a Ivan.
LA TERAPIA DEL BALLO – “La nostra danza contro le malattie”
“Devo rallentare, tra uno spettacolo e l’altro ho bisogno di tempi di recupero sempre più lunghi – dice Cottini cercando di nascondere il malumore – Sanremo è stata un’esperienza straordinaria ma anche un travaglio per il mio corpo: ogni movimento, ogni presa, ogni mossa provoca forti dolori al mio fisico. Devo preservarmi per mia figlia Viola”.
Ivan e Bianca Maria si sono incontrati cinque anni fa durante un’iniziativa in favore della famiglia di Ismaele Lulli, il ragazzo sgozzato e ucciso da due ventenni a Sant’Angelo in Vado nell’estate del 2015. In quella serata Bianca Maria aveva il compito di ballare attorno a Ivan, che stava fermo. “Una mia allieva lo spogliava di una camicia nera, che rappresentava il male – racconta la ballerina ricordando l’episodio – mentre io gli mettevo una camicia bianca, simbolo del bene. Il tutto sulle note de La Cura di Franco Battiato. È stata una serata speciale”.
Ivan però non era molto d’accordo nel “fare il palo” e così qualche giorno dopo l’ha contattata per chiederle di provare a ballare assieme. Da lì in poi le esibizioni si sono intensificate e la coppia è stata ospite ad Amici e a Ballando con le stelle. Ma la malattia annulla le potenzialità del corpo e mese dopo mese le condizioni fisiche di Ivan richiedono maggiori sforzi, maggiore attenzione ai movimenti, maggiore forza di volontà nel raggiungere i propri obiettivi.
Fino alla partecipazione a Sanremo, per la quale i due sottolineano di non aver voluto alcun compenso. “Quando Amadeus ci ha confermato la partecipazione Ivan era completamente spaesato, quasi non ci credeva – scherza Bianca Maria – ma direi che alla fine il risultato è andato oltre tutte le aspettative”.
A ogni appuntamento con il palcoscenico l’obiettivo della coppia è far passare l’idea che la forza di volontà può vincere la malattia. Anche la più spiazzante, quella che ti paralizza i muscoli uno dopo l’altro, fino a impedirti, con il passare del tempo, di fare i movimenti più naturali. “L’emozione più grande della serata all’Ariston è stata vedere la gente in piedi alla fine della nostra esibizione – ricorda Ivan con una punta d’orgoglio – Il messaggio che abbiamo portato è arrivato come un bulldozer sul pubblico, e questo mi rende felice”.
Nelle due settimane prima del Festival le prove erano quasi quotidiane, ma spesso lui era costretto a fare i conti con le terapie, che tolgono forza ed energia ma al tempo stesso sono l’unico appiglio per continuare a combattere. “Ivan fa una cosa fuori dal normale – conclude Bianca Maria, descrivendo la loro intesa sul palco – ogni volta che ci esibiamo non sappiamo come andrà, conviviamo con la malattia anche durante gli spettacoli e non è facile”.
A metà marzo i due si esibiranno durante un evento a Milano, poi ci saranno altre performance fino all’estate, quando arriverà il momento della decisione definitiva. “La diversità è bellezza e io ne ho fatto un’arte”, ha detto Ivan sul palco dell’Ariston.
Un’arte che rimarrà anche quando il suo corpo non riuscirà più a ballare leggero.