di ELIA FOLCO
URBINO – Altri 22 decessi e 170 nuovi casi di contagio da Coronavirus oggi nelle Marche, per un totale, rispettivamente, di 136 morti e 1737 tamponi positivi. Lo indica il bollettino del 19 marzo del Gores (Gruppo operativo regionale per l’emergenza sanitaria), secondo cui 141 dei malati sono ricoverati in terapia intensiva. La provincia di Pesaro e Urbino rimane quella con più contagi: 983, il 57% del totale.
Dei 136 decessi, 96 sono uomini e 40 donne donne. Tra loro, anche una giovane di 27 anni residente a Pesaro, con patologie pregresse. L’età media è scesa a 79 anni. “Non abbassiamo la guardia e teniamo duro in questo momento così difficile” dichiara il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.
Primo paziente fuori dall’intubazione
Oltre a queste, però, arrivano anche buone notizie: nel reparto di rianimazione di Pesaro un uomo di 51 anni affetto da Covid-19 è stato estubato, come informa il Gores. Era finito sotto intubazione il 10 marzo, ma le sue condizioni sono via via migliorate. “Un grande ringraziamento – ha detto Ceriscioli – va a tutti coloro che si sono prodigati, e si impegnano ogni giorno, per questi risultati. E’ una bella notizia per tutti noi, lo è molto di più per i parenti delle persone che sono ricoverate”.
Dalla Regione una nuova ordinanza
Per garantire ancora più sicurezza Ceriscioli ha firmato una nuova ordinanza con cui si stabilisce la chiusura di spiagge, parchi giardini pubblici e parchi giochi. Gli spostamenti a piedi e in bicicletta saranno consentiti solo per motivi di salute, lavoro e necessità. Qualsiasi altra uscita sarà consentita solamente rimanendo in prossimità della propria abitazione.
Nel frattempo arriva anche una denuncia da parte dei commercianti della provincia di Pesaro e Urbino che segnalano come sempre più spesso ci siano dei cittadini che si recano “anche due o tre volte al giorno nello stesso esercizio a fare la spesa”, rendendo però così più probabile la diffusione del contagio. L’invito della Cna provinciale è quello di uscire di casa solamente se strettamente necessario, appellandosi al senso civico dei cittadini in una situazione di emergenza.