Coronavirus, Pd Urbino: “Ospedale rientri tra le strutture Covid”

URBINO, 24 MAR. – Il Pd di Urbino e il Pd di zona Alta Valle del Metauro hanno avanzato la proposta di far rientrare l’ospedale di Urbino nelle strutture qualificate Covid – per far sì che possa usufruire delle necessarie integrazioni, in particolare del personale medico e infermieristico- e di riaprire le strutture di Cagli e Sassocorvaro, per ospitare, e di conseguenza salvaguardare, i pazienti non affetti da Coronavirus.

“La Regione come chiesto da più parti dovrà rivedere il piano di definizione dei presidi distinguendoli tra quelli Covid e no-Covid, quest’ultimo ad oggi attribuito erroneamente all’ospedale di Urbino”, si legge nel comunicato. “Data la vastità del territorio trattato e le numerose persone che fanno riferimento all’ospedale di Urbino, provenienti in questo momento critico anche dalla costa, urge la necessità di proteggere le persone ospedalizzate per patologie no-Covid. Per tale ragione sta avanzando l’ipotesi di riapertura delle strutture di Cagli e Sassocorvaro sulla scia di Fossombrone, destinandole ad accogliere persone non contagiate”.

Secondo quanto sostengono i dem, la richiesta di istituire unità operative temporanee di pronto soccorso no Covid in queste due aree, potrà essere accettata solo se verranno rispettate due condizioni essenziali, ossia “l’impossibilità di ricevere persone potenzialmente infette da Coronavirus, e che non si generi un indebolimento dell’ospedale di rete per effetto di possibili trasferimenti verso queste strutture”.  Questo soprattutto perché in queste strutture sono presenti centri di assistenza sanitaria e di riabilitazione normalmente frequentati da persone anziane, quindi più soggette a rischio di aggravamento se contagiate dal Covid-19.

Il Pd ribadisce dunque “la necessità che l’ospedale di Urbino, al pari degli altri della provincia sia oggetto di una corretta ridistribuzione di risorse che vadano a supportare le profonde criticità ormai palesemente manifeste, nella salvaguardia dei pazienti ricoverati e nella tutela di tutto il personale coinvolto”.

(14.15)

(c.c)

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