di ROSSELLA RAPPOCCIOLO
URBINO – L’obbligo di prenotare la visita ai musei con almeno 24 ore d’anticipo nei weekend mette in difficoltà la Galleria nazionale delle Marche: “Abbiamo dovuto rinunciare al 30% dei turisti che si sono presentati davanti alle nostre porte” afferma Stefano Brachetti, funzionario della promozione e comunicazione del museo. “Non siamo noi a non essere organizzati per garantire le norme di sicurezza”. Secondo il Dpcm del 21 aprile, infatti, nel fine settimana le visite ai luoghi di cultura sono possibili solo su prenotazione, da effettuare con almeno un giorno di anticipo. Chi si presenta senza aver acquistato il biglietto online o telefonicamente, non può entrare.
“Dal 27 aprile, giorno di riapertura, abbiamo dovuto respingere tra i 100 e i 150 turisti ogni weekend – continua Brachetti – non mettiamo in dubbio la necessità di misure di contrasto al Covid-19, ma questa norma in particolare dovrebbe essere rivista a seconda delle diverse realtà locali. Non si discute l’obbligo di prenotazione, ma le 24 ore di anticipo con la quale debba essere fatta”.
“Spero che presto ci sia più flessibilità sulle prenotazioni per visitare i musei nei weekend. Molto probabilmente il ministro della Cultura potrebbe sollevare la questione anche in Consiglio dei Ministri” conclude il funzionario della Galleria nazionale delle Marche. Già l’International council of Museums – Icom Italia ha scritto una lettera al Ministero della Cultura per chiedere di riconsiderare l’obbligo di prenotazione con almeno un giorno di anticipo nei weekend. Accogliendo le lamentele di molti direttori di musei, Icom segnala il disagio creato da queste limitazioni: “Sappiamo che i comuni cittadini, soprattutto i giovani (che non programmano con largo anticipo l’impiego del tempo libero) e gli anziani (che non hanno dimestichezza con i mezzi tecnologici) – oltre ai turisti che riprendono a muoversi nei fine settimana – potrebbero decidere di visitare un museo o un parco archeologico nello stesso giorno, magari in relazione alle condizioni climatiche, alla disponibilità di parenti che li accompagnino, all’estemporaneo desiderio di concedersi una pausa piacevole e istruttiva. Perché respingerli all’ingresso del museo, qualora non si registrino rischi di assembramento e sovraffollamento, magari con sale vuote o scarsamente frequentate?”.