di STEFANO SCIBILIA
URBINO – Sulla cima della chioma dell’abete rosso nato quando ancora Colombo non aveva avvistato le coste di San Salvador, un addetto sta tagliando i rami da potare. Su questa Picea Excelsa, e sulle altre piante monumentali dell’Orto botanico di Urbino, in questi giorni si avvicendano gli addetti di una squadra di “tree climber”, potatori acrobatici che si prendono cura di questi alberi alti come un palazzo di dieci piani.
Assicurati da una imbracatura, caschetto in testa e cesoie lunghe un braccio, per tutta la settimana saranno impegnati nella manutenzione con una particolare tecnica che consente il passaggio da un ramo all’altro in totale sicurezza. Per questo motivo, l’Orto botanico, che ha aperto il 17 maggio, resterà chiuso fino al 26. Gli esperti di arrampicata reclutati dalla ditta Mr Green di Ottavio Mozzoni di Porto Recanati, si occuperanno della potatura di ben 34 alberi monumentali.
“Questo intervento era indispensabile la manutenzione di questi alberi può essere fatta soltanto con il tree climbing, sono alti più di 35 metri ed è evidente che una potatura da terra sarebbe assolutamente improponibile – spiega la professoressa Donata Ricci, prefetto dell’Orto Botanico di Urbino – volevamo dare un segno positivo alla città e ai turisti per permettere loro di visitare l’orto botanico. È una delle strutture di Urbino che veramente merita di essere vista”.
Già dai primi giorni, secondo Ricci, l’affluenza è stata notevole: “Nonostante per ora siamo aperti solamente mezza giornata, per adesso abbiamo avuto una cinquantina di visitatori ogni mattina, che in considerazione del fatto che la stagione turistica non è ancora al top si tratta sicuramente di una buona cifra.
Anche Ottavio Mozzoni, direttore della ditta Mr Green, ha descritto nel dettaglio gli interventi che verranno messi in pratica dalla sua squadra: “Interveniamo su alberi monumentali installando dei cavi di consolidamento, sono studiati apposta per intervenire dove la potatura non può eliminare i difetti dovuti sia alla vecchiaia dell’albero che alla genetica. Stiamo lavorando adesso su diverse piante con una squadra di esperti con certificazione a livello europeo e soprattutto colleghi di grande esperienza”.