di ROBERTA ROTELLI
URBINO – C’è chi preferisce affidarsi ai gruppi Facebook, chi utilizza il metodo del porta a porta e chi sceglie le agenzie immobiliari: sono ancora molti, alla fine di settembre, gli studenti in cerca di una nuova casa a Urbino. Tra le matricole spopola la pagina Instagram Urbino-Spotted, una piattaforma virtuale anonima in cui è possibile dire o chiedere qualsiasi informazione al popolo dei social: dal prezzo di una casa, alle vie più vicine alle università, al supermercato più economico della città fino al nome di una ragazza avvistata, anzi “spotted, in piazza verso le 17.00 con una maglietta bianca e una borsa nera a tracolla”.
E se ci richiudono ancora?
Ma non è colpa della “bacheca digitale” se i cartelli “affittasi” sparsi per la città, sono per la maggior parte ancora appesi a ogni angolo o ai portoni delle case. Sinonimo di una ripartenza del mercato che ancora tarda ad arrivare, nonostante l’Università sia già partita in presenza da lunedì 20 settembre.
Sono molti i ragazzi che si incrociano per le vie, intenti a vedere le case, ma ancora pochi quelli pronti a firmare un contratto a causa della profonda incertezza che ancora gravita sul mondo dell’istruzione. Lo conferma anche Nadia Bettini, dipendete dell’agenzia Euro Casa: “I ragazzi vengono a vedere le case, ma le conferme che abbiamo sono poche. Forse anche i giovani sono confusi. La loro domanda più frequente non è quanto costa la stanza ma: ‘E se ci richiudono ancora?’”.
A detta di Zaccaria, uno studente al quarto anno, ”i prezzi degli affitti non sono saliti, solo il costo delle stanze singole in centro è schizzato alle stelle: si parte da un minimo di 250 euro per arrivare a 400 per una singola con il bagno in camera. Le stanze doppie si aggirano intorno ai 250 euro per posto letto”.
Anche Ilaria conferma che il prezzo della sua stanza non è aumentato, anzi quest’anno ha trovato una sistemazione più economica dell’anno precedente: ”prima pagavo 300 euro, con le spese incluse per una doppia. Quest’anno da ottobre firmerò un contratto di 10 mesi dove pagherò 260 euro per una singola, spese escluse”.
La tavola rotonda con le istituzioni locali
Nonostante la crisi pandemica, l’anno scorso le iscrizioni all’Università di Urbino sono aumentate e per affrontare il ritorno in presenza, quest’anno il Comune ha messo a disposizione dell’Università degli spazi per lo svolgimento delle lezioni. Ma a fine estate il rischio dei rincari era ancora fonte di preoccupazione sia per gli studenti che per le agenzie immobiliari. Che quest’anno hanno promosso una politica di prezzi, concordata e condivisa anche con i privati, per andare incontro alle esigenze dei ragazzi e scacciare lo spauracchio degli affitti in nero.
È stata organizzata infatti una tavola rotonda a cui hanno partecipato il rettore Giorgio Calcagnini, il sindaco Maurizio Gambini e l’unione delle agenzie immobiliari della città: un incontro mai strutturato prima in cui sono emersi punti di forza e di debolezza della ripartenza. Nonostante ciò, ancora sono molte le perplessità che gravitano attorno al mercato immobiliare, perché la ripresa appare troppo lenta.
“Urbino è un salotto ma l’Università è in ritardo”
A detta di Annarita Romani, la titolare dell’agenzia Urbino Living, “l’Università si è mossa troppo tardi, sia per promuovere l’Ateneo, che per l’assegnazione delle borse di studio e la messa a punto dei test di ammissione, che quest’anno si sarebbero dovuti tenere in anticipo per permettere alla città di ripartire al meglio”. Romani sottolinea come le misure restrittive adottate nell’ultima settimana non aiutino le attività locali, perché “togliendo qualsiasi forma di svago ai giovani, non si aumenta la sicurezza ma si rischia di creare un effetto boomerang. Non si può pretendere che i ragazzi paghino, stiano zitti e non si divertano: gli studenti sono la nostra ricchezza, bisognerebbe creare degli spazi dedicati a loro e non reprimerli come se fossero il nemico numero uno della città”.
Parlando della qualità della vita che si vive in città, ribadisce inoltre che “Urbino è un vero e proprio salotto del centro Italia, dove a piedi è tutto raggiungibile. La sicurezza e la qualità della formazione, sono i nostri punti di forza, non si può far passare il messaggio che Urbino non è una città sicura, perché questo non corrisponde alla verità”.