Obbligo green pass al lavoro. A Urbino nessun contraccolpo: “Il 90% è vaccinato”

DI EMILIA LEBAN

URBINO – È scattato in tutta Italia l’obbligo del green Pass rafforzato per tutti i lavoratori sopra i 50 anni, sia nel settore pubblico che nel privato. A Urbino e in provincia sembra che questa ulteriore stretta non abbia generato particolari problemi ad aziende e servizi: “Quasi il 90% dei lavoratori della provincia ha abbracciato le nuove misure”, spiega al Ducato Roberto Rossini, segretario provinciale della Cgil. Secondo il sindaco Maurizio Gambini non ci sono problemi di mancanza di personale, almeno al Comune, e anche la maggior parte degli esercenti continua a tenere aperta la propria attività.

Il settore privato

Bar e ristoranti se la cavano bene: tutti i dipendenti hanno completato il ciclo vaccinale. È quanto hanno raccontato al Ducato i gestori del bar Basili, in Piazza della Repubblica e Fratelli Boni, all’inizio di via Raffaello. “Sì, assolutamente. Siamo tutti vaccinati con terza dose”, racconta la titolare del ristorante Km Zero.  Anche Nicola, Cameriere a La Balestra, che di anni ne ha sicuramente meno di 50, ha completato il ciclo vaccinale. “Così come il proprietario del locale e gli altri dipendenti”, aggiunge. “Sono pochi i colleghi senza green Pass – spiega Davide, un autista di Adriabus – Non abbiamo problemi a garantire il servizio. Piuttosto, qualche disagio si era verificato a gennaio quando molti si sono ammalati per influenza o per Covid”.

“Ma la situazione ci sta costando cara”

Anche il Comune di Urbino si è dovuto attrezzare rafforzando i sistemi di controllo. All’ingresso, infatti, un addetto della sicurezza chiede a chi entra se sia un dipendente o un visitatore, e poi scansiona green pass. “Abbiamo utilizzato un fondo residuo dell’anno scorso, stanziato dal governo per il Covid, per impiegare una ditta di sicurezza”, spiega al Ducato Gambini. Nel suo ufficio, sostiene, non ci sono casi di personale rimasto a casa perché sprovvisto di green pass. “Nessuno che lavori nel mio ufficio – dice – molto pochi nelle altre parti dell’amministrazione”. E poi aggiunge: “Spero che tutto finisca al più presto. È una situazione che ci sta costando cara”. Ornella Valentini, responsabile dell’Ufficio personale del Comune, conferma: “Qualcuno senza green pass c’è, ma probabilmente hanno preso le ferie per non venire al lavoro. Infatti per ora non ho ricevuto nessun provvedimento di sospensione”. Qualche disagio nel normale svolgimento delle attività, però, non è escluso, ha spiegato la responsabile; “Non tanto per l’assenza di super green pass negli over 50, quanto per il fatto che molti sono ancora a casa perché malati Covid o perché sono entrati in contatto con un positivo”.

Cgil: “Andrebbe esteso a tutti”

“Il green Pass rafforzato è una norma di legge che risolve la situazione solo parzialmente. Che differenza fa tra un uomo di 49 anni e uno di 50? – dice il sindacalista Cgil Rossini – Ribadisco quella che è la mia posizione e quella del sindacato: l’obbligo del green Pass rafforzato andrebbe esteso a tutti. Così disposta, la misura crea solo un’ulteriore spaccatura sociale”.

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