di STEFANO SCIBILIA ed ENRICO MASCILLI MIGLIORINI
URBINO – Nel recupero della prima giornata di ritorno del campionato femminile di volley Serie A1 la Megabox Vallefoglia fa sudare la vittoria alle campionesse della Imoco Conegliano, portandole al tie-break (25-23; 13-23; 19-25; 25-21; 11-15). Nota dolente per Urbino l’infortunio nel quarto set di Tatiana Kosheleva, campionessa del mondo nel 2016 con la nazionale russa.
“Sapevamo di giocare contro una delle squadre più forti del mondo – dice al Ducato la numero 18 Diana Kosareva – e per questo siamo scese in campo pensando a vincere e soprattutto a non prendere punti stupidi”. Missione riuscita, ancora di più perché la partita è stata preparata in due giorni con le assenze della statunitense Sonja Neucombe, tornata a casa per un lutto familiare, e della finlandese Kaisa Alanko, registrata in squadra solo dopo l’inizio del girone di ritorno. La squadra di Paola Egonu infatti deve giocare cinque set per espugnare Urbino e continuare a lottare per la vetta della classifica.
Il Palacarneroli al massimo della capienza (868 persone su 1600 posti, il 60% come previsto dalla legge), accoglie le tigri biancoverdi con tutt’altro spirito. “Non ci aspettiamo sorprese oggi: loro sono le più forti di tutte. Stasera bisogna divertirsi, va bene che è carnevale, ma non mi aspetto nessuna festa”, dice Mauro Filippini, a capo del gruppo ultrà Balush. E invece si inizia a festeggiare sugli spalti già da subito, quando il Vallefoglia è sopra 2-1 dopo pochi secondi. Le padrone di casa non vedono arrivare quella valanga di punti gialloblù che tutti si aspettavano.
Le giocatrici tengono testa alle pantere, salite la scorsa stagione sul tetto d’Italia e d’Europa, tenute in piedi dalla sola Paola Egonu, spina nel fianco per la squadra allenata da Fabio Bonafede. L’opposto della nazionale fa subito capire di essere di un’altra categoria rispetto a tutte le altre giocatrici in campo, ma questo non è bastato a stroncare la determinazione della squadra di Urbino, che si aggiudica il primo set per 25-23 tra l’euforia generale.
Nel secondo set Conegliano straborda, lasciando i padroni di casa sotto di 12 punti. La storia si ripete anche nel terzo set, con Egonu e compagne che si impongono con il risultato di 25-19. Nel quarto set le tigri biancoverdi sbagliano poco e macinano punti, incitate dal coro “la gente come noi non molla mai”. Il palazzetto ammutolisce quando durante il quarto set, mentre la Megabox conduce per 21-17, la punta di diamante dei biancoverdi Tatiana Kosheleva cade al suolo sotto rete toccandosi il ginocchio.
Un silenzio interrotto da un applauso di incoraggiamento nel momento in cui la pallavolista abbandona il campo in barella con le lacrime agli occhi. A quel punto è la serba Ana Bjelica a prendere in mano la squadra, insieme alla trinidadiana Jack-Kisal Sinead, classe ’93, che domina per tutto il set e sigla anche il punto del 25-21, ipotecando il secondo set per Urbino. Da segnalare anche la prestazione di Kenia Carcaces, numero 7, vero collante del gruppo con i suoi punti e con il suo carisma.
Il tie-break è il momento più delicato della gara, con Egonu e compagne che riescono a portare a casa due punti importanti in chiave scudetto, chiudendo la gara 11-15. La fine della partita è una festa, con tifosi grandi e piccoli, che pallone alla mano chiedono autografi sia alle campionesse di Conegliano che alle nuove eroine di Urbino. “È stata un’impresa storica per davvero – afferma il secondo allenatore Giacomo Passeri – l’abbiamo preparata in due giorni e siamo scesi in campo con un sacco di entusiasmo, lo stesso che porteremo in campo contro i bisonti”. Il primo allenatore Bonafede, invece, è salito subito in macchina insieme all’infortunata Kosheleva. Oggi la numero 15 si sottoporrà a una radiografia, probabilmente a Pesaro, per capire l’entità dell’infortunio. Dopo la gara Paola Egonu è stata premiata come miglior giocatrice in campo.