di DAVIDE FANTOZZI
URBINO – Risate, rumore di tastiere risuonano nelle aule e nei corridoi, le slides dei docenti scorrono proiettate su uno schermo appeso alla parete di fondo. Oggi sono ricominciate le lezioni per gli studenti e le studentesse di Scienze motorie dell’Università Carlo Bo di Urbino. La capienza è tornata ad essere del 100%, ma molti iscritti non hanno approfittato dell’occasione. “Su 107 iscritti al corso, oggi in presenza ne abbiamo 12” afferma il professor Francesco Lucertini, del corso di Valutazione funzionale e protocolli di esercizio fisico. “Altri 76 stanno seguendo la lezione da remoto su Zoom, quindi abbiamo un 82% di frequenza”.
Le cause sono diverse, come ammette Deborah Agostini, docente di Biochimica, che oggi conta in presenza 20 persone su circa 160 iscritti totali. “Alcuni hanno preferito sostenere le lezioni da remoto per non spendere i soldi di un affitto a Urbino”, ma la scarsa affluenza non si spiega solo per motivi economici. “In genere cominciavamo a marzo, adesso l’inizio dei corsi si è accavallato con una settimana di lezioni pratiche sullo sci che coinvolge praticamente tutta la facoltà”, afferma la professoressa Florence Di Muro, collega di Lucertini.
Ci si aspetta che la frequenza in presenza aumenti, anche se il rischio paventato dai docenti Ario Federici, di Metodi e didattiche delle attività motorie, e Marco Gervasi, del Corso avanzato di sport individuali, è che “gli alunni si siano adagiati. Le lezioni da remoto sono una grande possibilità, ma bisogna ricordare che in presenza è un’altra cosa”.