di DAVIDE FANTOZZI
URBINO – “Noi giovani vogliamo far parte del territorio e farlo ripartire”. Giovanni Alvarez e Matteo Palma, esponenti marchigiani di Italia Viva, promotori dell’evento organizzato da Generazione V Marche, aprono così l’incontro con i sindaci dell’Urbinate. La scelta della Sala degli Incisori del Collegio Raffaello, in quest’ottica di rilancio giovanile, non è casuale.
Alvarez non nasconde le ambizioni del progetto Generazione V Marche, che vede proiettato a livello nazionale. “La V sta per il Manifesto di Ventotene, un progetto di unità europea di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi” , dice. “Vogliamo lavorare in sinergia con le istituzioni del territorio in un’epoca che richiede collaborazione“, afferma.
Gli fa eco il collega Palma, che spiega come è nato il loro progetto. “Nel modo più semplice: davanti a un caffè – dice sorridendo – Ci siamo chiesti se esistesse uno spazio riformista ed europeista per i giovani”. L’obiettivo è quello di “costruire già da adesso la realtà provinciale e regionale del futuro, che non può prescindere da ragazzi e ragazze”.
“Le battaglie vanno combattute insieme”
Presente all’evento il consigliere regionale Giorgio Cancellieri, leghista, per il quale “bisogna valorizzare tutto ciò che già appartiene al territorio”. Questo avviene “attraverso diversi canali”: in primis le infrastrutture, “come la Fano-Grosseto“, e i collegamenti via autobus. Con uno sguardo rivolto non solo a turismo e imprese, ma anche ad artigianato, agricoltura e università. Per migliorare il territorio, occorre pensare prima di tutto a chi sul territorio abita ed è “stanco della conflittualità in politica”. La collaborazione, afferma Cancellieri, sarà “un elemento importante” per decidere le sorti della regione. “Le classi politiche dirigenti devono fare battaglie insieme, non combattere ognuna per sé”, dice al Ducato.
Il Pnrr e la provincia
Per il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, avere giovani che vogliano “fare parte di un percorso di sviluppo fa ben sperare”. L’importante è “produrre in tutti i settori, non solo nell’industria”. E questo prescinde dai fondi del Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza). “Le risorse le abbiamo, non vanno sprecate”, ammonisce Gambini. La speranza è che “la post pandemia – conclude – sia un nuovo Rinascimento”.
Secondo Emanuele Feduzi, primo cittadino di Fermignano, il Pnrr è stato “scritto da persone che non hanno mai amministrato”. Per la ristrutturazione di impianti sportivi, “aperta a tutti i Comuni d’Italia”, Feduzi, ad esempio, denuncia l’esistenza di “una clausola che riguarda l’interesse delle Federazioni”. Così’, i fondi per i Comuni più piccoli “vanno ovviamente alle città più grandi, non a Fermignano”. La richiesta è quella “di creare lavoro, collegamenti e infrastrutture” per non vedere la gente andarsene.
Marco Ciccolini, sindaco di Urbania, afferma che “la burocrazia spesso rallenta i processi di miglioramento, mentre le istituzioni dovrebbero essere snelle”. A farne le spese è l’artigianato, che per il sindaco “è stato decimato”. “Il settore della ceramica a Urbania contava sei botteghe, oggi ne è rimasta una”, dice aggrottando la fronte. “Nessun ragazzo riesce ad avere un approccio al mestiere ed è un problema del sistema”, accusa Ciccolini, “perché non si può studiare fino a trent’anni e non toccare mai con mano la professione”.